Quasi una preghiera by Adriana Zarri

Quasi una preghiera by Adriana Zarri

autore:Adriana Zarri
La lingua: ita
Format: azw3, epub, mobi
Tags: Religion, Christian Life, General
ISBN: 9788858407202
editore: Giulio Einaudi Editore
pubblicato: 2013-01-01T23:00:00+00:00


Della vespa invece niente

Sul vetro della mia finestra, davanti alla macchina da scrivere, una vespa ha iniziato a costruire la sua casa. Naturalmente è dalla parte esterna, e io posso osservarla, al sicuro dal suo pungiglione.

Come, Signore, tu sai bene, è una casa a piú vani, con piccole cellette esagonali, come quelle delle piú miti e dolci api. Ma questa è una discriminazione che facciamo noi uomini, in base a un calcolo utilitario; perché alle api rubiamo cera e miele e le vespe, invece, non producono nulla che possa ingolosirci, ma solo punture dolorose (ma le stesse api non sono da meno, se vengono disturbate; e se, invece, sono lasciate in pace, neanche le vespe pungono).

Le api vengono ricordate piú volte anche nella liturgia, per via della cera che forniscono ai ceri; e nell’Antico Testamento si dice, della terra promessa, che vi scorre latte e miele.

Della vespa invece niente: niente miele, niente cera, niente testi profetici e niente liturgia. Eppure non credo che sia guardata con meno amore da te che hai programmato tutto il mondo, con le piante e le bestie; e non solo le piante «utili»: le dolci fragole, le tenere insalate, i pomodori turgidi e polposi da portare sul tavolo; ma anche le piante «inutili»: le ortiche pungenti, i rovi spinosi, le infestanti che togliamo dall’orto, in base a un’altra discriminazione che oggi però la cultura biologica sta mettendo in crisi.

E anche le bestie, tutte hai voluto e amato: non solo l’amico e un po’ servile cane, il timido commestibile coniglio delle nostre stalle, il micio che ronfa sulle sedie e sulle nostre ginocchia; non solo la laboriosa formica, ma anche l’imprevidente cicala, che spende il tempo nel canto fidandosi poi della tua provvidenza.

E io vorrei oggi pregarti per queste bestie improduttive, per queste bestie «inutili» e «cattive» che spesso sono buonissime ma che abbiamo caricato di simboli negativi, come la cicala, la civetta e il gatto nero; e invece il bianco, il grigio, il tigrato può attraversare tranquillamente la strada, senza bisogno, da parte nostra, di scongiuri. Per tutte, mio Dio, vorrei pregarti, perché tutte sono utili e buone (e anche qui l’ecologia ha messo in crisi le nostre distinzioni).

Quando un gatto ci acchiappa un topo diciamo: «bravo!» e lo premiamo; quando invece aggredisce un uccellino il nostro cuore si commuove e lo rimproveriamo e gli diciamo: «cattivone!» Questo perché il topo disturba e l’usignolo invece rallegra le nostre notti d’estate. Ma il povero micio che colpa ha delle nostre preferenze? Il suo istinto è meno discriminante: a modo suo piú giusto. Carnivoro è e da carnivoro si comporta, con tutti.

Tu, Signore, hai amato tutte le bestie e con tutte hai stabilito il tuo patto d’amore: quell’alleanza che, presuntuosamente, noi abbiamo pensato fosse stabilita solo con l’uomo; e invece no, con tutti è stabilita, con l’uomo e con il suo universo: vespa, topo e serpe compresi.

E se dobbiamo avere un riguardo speciale per gli emarginati e gli ultimi del mondo, anche per queste bestie bistrattate dobbiamo aver misericordia, e non schiacciare il lombrico sotto i piedi.



scaricare



Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.