Questa volta... No! (Italian Edition) by Ingrid Rivi

Questa volta... No! (Italian Edition) by Ingrid Rivi

autore:Ingrid Rivi [Rivi, Ingrid]
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 2020-04-07T16:00:00+00:00


24

Andrea

La suoneria del cellulare mi sveglia. Ho il collo indolenzito a causa della posizione innaturale che ho mantenuto per tutta la notte e, ancor prima di aprire gli occhi, mi rendo conto che qualcuno dorme accanto a me. Non riesco subito a ricostruire ciò che è successo ieri sera, ma non appena scorgo il petto di Patrick tutto mi è chiaro.

Patrick.

Merda. Ci siamo addormentati guardando la televisione. Chissà quante ore sono passate. Fuori non è più buio, perciò c’è solo una spiegazione: è già mattina.

Mi tiene stretta a sé. Avverto il suo respiro sopra la mia testa e il suo cuore sotto al mio orecchio. Potrebbe essere il miglior risveglio di sempre, se… se il cellulare non continuasse a suonare.

Mi sciolgo dalle sue braccia e mi allungo verso il tavolino di fronte.

«Pronto?».

«Andrea, stai bene?».

È Fulvio e, dal tono della voce, sembra preoccupato.

Mi do della stupida: ieri sera non ho impostato la sveglia e non mi sono alzata in tempo per andare al lavoro! Ma che diavolo di ora è? Scosto il cellulare: le nove.

Le nove!?

Sono in ritardo di un’ora. È la prima volta che mi capita!

«Scusa. Scusa. Scusa. Non ho sentito la sveglia» balbetto vergognandomi.

«Stai bene?» chiede Fulvio.

«Dammi il tempo di infilarmi qualcosa e sono da te nel giro di dieci minuti».

Sempre che riesca a scendere le scale per raggiungere il mio appartamento, senza lasciarmi sopraffare dal desiderio di affondare nuovamente nelle labbra di Patrick.

«Andrea stai tranquilla, l’importante è che stai bene! Per il ritardo non è un problema, non ne hai mai fatto uno in tutti questi anni...».

Lo interrompo.

«Se faccio in fretta, tra dieci minuti sono al supermarket...».

Mi ferma prima che io possa continuare.

«So che ne saresti in grado, ma non ti devi preoccupare. Sai, in paese le voci circolano in fretta e la notizia che tu e Teo vi siete lasciati è ormai di dominio pubblico. Perché non ti prendi il fine settimana per ristabilirti del tutto? È da questa estate che lavori senza sosta».

Due giorni di ferie per fare cosa? Lo sguardo mi cade sul corpo semiaddormentato di Patrick che allunga una mano nella mia direzione per ripristinare il contatto che ho interrotto. No, lui non è la soluzione, al massimo può distrarmi, ma una volta che sarà tornato a Bologna, resterò di nuovo da sola.

«Fulvio, non ce n’è bisogno» tento di convincerlo.

«Credo il contrario. Stai a casa. Riposati. Vai a fare una passeggiata. Esci con gli amici. Insomma, divertiti».

«Ma nel fine settimana c’è più lavoro...» protesto.

«Con tutta la neve che è scesa le persone si muovono di meno. Posso fare senza di te».

«Sei sicuro?».

Lo sento ridere.

«Ti aspetto lunedì» mi dice concludendo la chiamata.

Patrick apre gli occhi e non sembra stupito di trovarmi nel suo appartamento; la sua naturalezza si scontra con il mio senso di colpa. L’ho baciato e mi è anche piaciuto. Posso sentirmi in colpa per questo?

È stato praticamente perfetto, da standing ovation. Se ne creasse una linea da mettere in vendita su Amazon, andrebbe a ruba e io farei l’abbonamento a vita.

«Che ora è?» mi domanda.



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