Risorgimento senza eroi e altri scritti storici by Piero Gobetti

Risorgimento senza eroi e altri scritti storici by Piero Gobetti

autore:Piero Gobetti [Gobetti, Piero]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Storia, Saggistica
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00


DOMENICO BERTI, PEDAGOGISTA,

FILOSOFO E POLITICO

(Spunti di una rivalutazione)70

1. La Signora Cecilia Lostia di Santa Sofia ha creduto che si potesse fare un libro71 sul Berti ignorando ciò ch'egli ha scritto e le poche cose che altri ha scritto di lui; trascurando i problemi di cui è vissuta l'epoca del Berti, saccheggiando largamente certi articoli del Berti che ella ha avuto modo di vedere, non si sa come (poiché si guarda con ogni cura dal dare notizia bibliografica precisa e onesta di ciò che cita); ricorrendo con compiacimento anche piú vivo a qualche volume del Pareto, dell'Allievo e del Miraglia. (Costui scrisse nel 1898 «una monografia» su «la scuola femminile di Berti» [G. Patrito, Torino]: anche questo libro è una compilazione poco intelligente con intere pagine riportate del Berti, del Fecia e di altri; ma v'è maggiore imprudenza poiché a pp. 9-12 quattro facciate intere sono copiate da un articolo del Berti e date come proprie con la solita ipocrita precauzione dei plagiari di presentare poi come citate due proposizioni). Invece questa signora, che si fa qualificare nel frontespizio «direttrice didattica», è riuscita soltanto a metter insieme un povero guazzabuglio per centenario che potrà forse servirle per scopi professionali, ma nel lettore può soltanto provocare disgusto. Io non starò qui a spulciare gl'innumerevoli errori materiali, derivanti da vera e propria ignoranza dei fatti comuni: ne citerò uno per tutti; l'autrice, che pur ha scritto il suo libro per commemorazione, ha sbagliato anche la data di nascita del Berti, ch'è il 12 novembre 1820 e non il 17 settembre, e quella di morte, ch'è il 22 aprile 1896, non il 1897!

2. Dati questi fatti, è agevole pensare che l'autrice non sia penetrata affatto nello spirito piú profondo delle questioni che la vita e l'opera del Berti porta con sé. A pp. 11-14, ella esamina il significato politico del movimento pedagogico piemontese e contrappone lo spirito cristiano di questa pedagogia fondata su «una filosofia ricostruttrice e spiritualistica, com'era quella dei sommi pensatori: Gioberti, Rosmini e Mamiani»72 , ispiratrice del moto nazionale italiano, alla sofistica demolitrice del movimento «che condusse la Francia dell'89 alla grande rivoluzione che le diede una libertà instabile all'interno e all'esterno, un'alternativa di grandezza e di sventure che non sembrano ancora terminate».

Chi contesti da una posizione dogmatica cattolica la validità della rivoluzione francese e delle sue esigenze si preclude la via a intendere nella sua sostanza il movimento cristiano del nostro Risorgimento. Del quale si dice a torto che fosse moderato. Che il neoguelfismo fosse rivoluzionario sono splendida prova gli anni 1847-48: esso era sorto contro la Santa Alleanza; romantico nella sua ispirazione coltivava una libertà anche piú completa e ardente che quella francese e per questo la fondava sull'idealismo (un idealismo non molto chiaro, a tinte spiritualistiche) e non sul sensismo.

«L'inanità dei moti del '21» non è dovuta solo all'assenza della «grande massa del popolo», ma soprattutto all'assenza di una concezione ideale: e mancò il popolo perché era mancata questa. Fallito Santarosa, bisognava che altri tentasse di organizzare la



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