Roberto Finzi by Ettore Majorana

Roberto Finzi by Ettore Majorana

autore:Ettore Majorana
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: ISBN 978-88-9359-748-7/eISBN 978-88-9359-749-4
editore: Edizioni di Storia e Letteratura
pubblicato: 2023-08-08T00:00:00+00:00


7.

Un interrogativo rimosso

Una domanda che tutta la letteratura sulla vicenda di Majorana più che non porsi sembra non prevedere è: perché Ettore decide di scomparire in quel determinato momento?

Sottaciuto e rimosso, l’interrogativo ha in realtà, in quelle pagine, una risposta implicita: la crisi esistenziale che investe il protagonista dal ritorno dalla Germania in avanti accumula tensioni che a un dato punto esplodono di per sé, per motivi del tutto interni al procedere della sua patologia. Il percorso e lo scavo di chi viene dopo non possono dunque essere che tutti interni alla personalità di Majorana, indipendenti dal contesto. Anche da quello su cui – per quanto concerne l’ultimo periodo della sua vita o della sua ‘vita ufficiale’ – poco o nulla si sa e si è indagato.

Laura Fermi in realtà pare, sia pur implicitamente, porsi la questione e, lo si è visto, trova la risposta attribuendo la crisi, che – secondo lei – avrebbe portato Majorana a sopprimersi, a una sorta di insostenibile fobia dell’aula. Tesi peraltro abbastanza diversa e contrastante, a ben vedere, con i ricordi di Carrelli – l’uomo che sembra essergli più vicino negli ultimi mesi della sua vita o della sua vita nota – secondo cui, riferisce Amaldi, Majorana provò «un eccessivo dispiacere» allorché «dopo qualche mese di insegnamento si rese conto che ben pochi degli studenti erano in grado di seguire e apprezzare le sue lezioni sempre oltremodo elevate» [170]. A sua volta discrepante con la diretta testimonianza di Majorana che all’inizio di quel marzo 1938, e più precisamente il 2, scrive all’amico Giovanni Gentile jr.: «sono contento degli studenti, alcuni dei quali sembrano risoluti a prendere la fisica sul serio» [171].

Esempio, tutto questo, una volta di più di un rovesciamento della memoria a partire dall’esito della vicenda.

L’«eccessivo dispiacere» che Majorana, a detta di Carrelli, avrebbe provato perché pochi erano gli studenti in grado di seguirlo è connesso da Amaldi al tormento provocato dalla sua malattia (di cui implicitamente si suggerisce un aggravamento) «che finiva inevitabilmente con l’avere una influenza sul suo umore e anche sul suo carattere» [172]. Malattia «nervosa» per tutti quella di Majorana. Salvo che, sembra, per Pietro Caldirola, che dopo essersi laureato nel 1937 a Pavia, era andato a Roma a specializzarsi in fisica teorica con Fermi [173]. Per lui il mal di stomaco di Ettore nascondeva «una qualche malattia grave: di ambito fisiologico, non neurologico» [174].

Se così fosse stato Majorana avrebbe potuto decidere di recidere la sua vita perché convinto di morire di lì a poco e spaventato dalle prevedibili sofferenze cui sarebbe andato incontro.

Un’altra causa ‘classica’ di volontaria fine di un’esistenza è adombrata in Recami laddove rammenta come la scomparsa di Majorana sia da Amaldi ritenuta connessa a «ragioni personali, collegate ad esempio con la difficoltà di incontrare una compagna adatta alla sua vita» [175]. Tesi in qualche modo confermata dalla ripresa della testimonianza televisiva, di molti anni posteriore alla scomparsa di Majorana, di Gilda Senatore vedova Cennamo. A lei il giorno prima di svanire Ettore avrebbe affidato degli appunti dicendole: «Tenga queste carte, poi ne parleremo».



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