Roma giallo e nera by Flaminia Savelli

autore:Flaminia Savelli [Savelli, Flaminia]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Newton Compton editori
pubblicato: 2013-06-25T22:00:00+00:00

Un’ombra

Quando esce dal carcere, Pisano non vede sua figlia dal giorno dell’arresto: il dramma di un uomo che per anni ha gridato la sua innocenza e ha combattuto fino alla fine perché almeno una parte della verità venisse fuori.

Dopo l’assoluzione, anche l’amante presenta l’istanza di revisione. Silvana torna a sperare: «Rifate anche il mio processo», urla dal carcere. La speranza, con la revisione di Perugia, le illumina il volto con un sorriso. Per la prima volta dopo sette anni e mezzo immagina di poter lasciare la cella di Rebibbia, recuperare la libertà, tornare a vivere. Era avvilita e adesso non sta più nella pelle. L’incarico è affidato all’avvocato Nino Marazzita, che l’ha difesa anche in Cassazione, nel 1996. Gli estremi per riconsiderare prove e indizi ci sono, perché la legge concede la revisione anche quando, come in questo caso, ci sono due giudicati in contraddittorio. Ora l’assoluzione dell’ex dipendente del Viminale rimette in discussione quel patto di sangue sul quale si sono fondate le precedenti sentenze. E per questo l’Agresta può chiedere il Riesame della sua posizione. L’obiettivo non è un’improbabile verdetto di innocenza, ma semmai una pena più mite. Ma la revisione non viene concessa: fine pena mai.

Tuttavia ci sono ancora delle ombre, degli angoli bui in questo terribile omicidio. Pisano, come è stato accertato, non era nella mansarda con l’amante mentre veniva uccisa sua moglie. E allora chi c’era?

Perché c’è un fatto, ancora oggi indiscutibile: l’Agresta non può aver agito da sola. Secondo la sentenza di revisione sia nell’operazione del tentato avvelenamento, sia nell’accoltellamento, sia nella rimozione del cadavere viene aiutata da qualcuno diverso da Pisano.

Chi è dunque il complice del delitto? La Corte d’appello di Perugia ha trasferito gli atti alla Procura di Roma perché l’inchiesta sul delitto di Cinzia Bruno riprenda laddove si era erroneamente fermato.

Ma nessuna nuova rivelazione, nessuna nuova prova ha portato all’iscrizione di un nuovo indagato, l’omicidio della giovane moglie rischia di rimanere, almeno in parte, irrisolto. L’Agresta, che continua a professarsi innocente, infatti ha puntato il dito contro il suo amante e contro nessun altro. La speranza è che una nuova prova porti alla riapertura del caso, che vengano eseguiti nuovi accertamenti nella mansarda degli orrori e che, anche a distanza di tempo, si scopra l’anello mancante. La prova regina per incastrare il killer che in quella calda mattina d’agosto si trovava a Riano insieme all’Agresta.

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