Roma vista controvento by Fulvio Abbate

Roma vista controvento by Fulvio Abbate

autore:Fulvio Abbate [Abbate, Fulvio]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Literary Collections, Essays, Social Science, Popular Culture, Travel, Essays & Travelogues
ISBN: 9788845279072
Google: U0tZrgEACAAJ
editore: Bompiani
pubblicato: 2015-11-14T23:00:00+00:00


FOTO-ICONOGRAFIA ROMANA

Chi volesse compiere uno studio approfondito di tipo foto-iconografico sui molti costumi cittadini è bene che faccia un salto alla libreria-galleria di Giuseppe Casetti in via della Reginella, al Ghetto, Il museo del Louvre: un nome che ha il valore di un’antifrasi. Una camera delle meraviglie camuffata da magazzino della memoria editoriale e pubblicitaria, la libreria antiquaria di Casetti è infatti un’autentica miniera visiva.

Piazzata fra piazza Mattei, celebre per la fontana delle Tartarughe, e Portico d’Ottavia, aspira a contenere tutto ciò che è andato perduto del tempo e dei volti capitolini: le foto di mille famiglie passate a miglior, o pessima, vita, e ancora libri autografati dal meglio della cultura italiana e internazionale. I Diario Vitt che hanno conosciuto i banchi sia del classico Virgilio sia dell’istituto professionale di Tor Cervara, i manifesti del tempo di rivolta studentesca e operaia fra la fabbrica Apollon e le case occupate alla Magliana; e poi molti disegni d’artista, Achille Perilli, Omiccioli, Stradone, Giosetta Fioroni, Tano Festa, Gianni Novak e, sempre fra gli altri, Giancarlino Benedetti Corcos, discendente del pittore cui dobbiamo il ritratto di Elena Vecchi, con il suo tocco degno di un De Pisis trasmigrato in una magica trattoria; e poi perfino carabattole da soffitta romana che esistevano già quando viale Trastevere era ancora intestata al re, come i ventagli di cartone dono delle torrefazioni di piazza in Piscinula per i giorni torridi, e ancora uno sterminato archivio fotografico del secolo scorso, talvolta diviso per autore, da Luxardo a Secchiaroli, proseguendo con Mario Dondero, Federico Patellani, Ugo Mulas e la meteora Francesca Woodman, che di Casetti fu amica a compagna di strada e piazza bella piazza sul finire degli anni settanta. Ma soprattutto c’è il mondo rimasto immobile nel suo anonimato domestico, così come appare in una selezione di foto reperite da Casetti soprattutto a Porta Portese, istantanee portate via dagli album fotografici, appunto, delle famiglie indigene e, anni addietro, raccolte dal nostro esercente-artista in una mostra che includeva, parole sue, “le immagini delle nostre storie (1900-1960) ovvero i Gesti, i Giochi, le Case, gli Interni, la Città, le Vacanze, le Abitudini, le Stravaganze, i Disastri, le Bizzarrie”. O anche “Roma alle spalle”, nel senso di scatti in primo piano a favore dei monumenti.

Per poi fare ritorno nuovamente a libri d’arte, auguri d’artista, la sezione Leo Longanesi, Letteratura Novecento, Fascismo, Autografi, Fotografia, Futurismo… E alle foto che mostrano gli archi di Porta Pinciana impacchettati dall’artista d’avanguardia Christo nel 1974, o la rarissima edizione di un libro illustrato di Fellini, Il mio amico Pasqualino, del 1947, firmato Federico, ripubblicato dallo stesso Casetti.

Sempre nella sezione fotografia, Casetti racchiude appunto l’intero scibile: scrittori, pittori, musicisti, attori, registi, nudi, fotogiornalismo dal 1940 al 1970, paesaggi, sport, guerre, disastri, rivolte giovanili, ma soprattutto i volti ignoti, le facce che trovano la loro apoteosi nelle pose improvvisate sui terrazzi condominiali che s’affacciano sul gasometro o sulla cupola di San Pietro in lontananza; o certe pose da autoscatto erotico che hanno come fondale il materasso di casa destinate a provini cinematografici, se non a ben più turpi circostanze.



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