Sarah by Flavia Piccinni Carmine Gazzanni

Sarah by Flavia Piccinni Carmine Gazzanni

autore:Flavia Piccinni, Carmine Gazzanni [Piccinni, Flavia, Gazzanni, Carmine]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Fandango Libri
pubblicato: 2020-07-08T22:00:00+00:00


Il rumore del male

È il 23 gennaio 2011. Il telefono squilla in piena notte. A rispondere è Cosima. Una voce le grida “Assassina!”, e subito attacca. La donna resta lì, in pigiama, sul letto, la cornetta vicino al volto. Una smorfia di dolore – un dolore trattenuto, come quello che la caratterizzerà per tutto il processo – le attraversa il volto. È un attimo, ma raccoglie un destino.

Nei mesi seguenti la scomparsa, scanditi prima dalla ricerca e dunque dal ritrovamento di Sarah, l’Italia impara a conoscere i silenzi di questa bracciante pagata alla giornata, il suo volto granitico, cotto dal sole e ancora di più dal dispiacere.

Non è mai stata simpatica ai giornalisti, Cosima, e di rimando non ha conquistato molti consensi fra i telespettatori e gli appassionati di cronaca nera. Il ritratto pubblico la mostra come “la generalessa di via Deledda” o “la donna del mistero, decisa, scaltra e risoluta”; lei è respingente, d’aspetto trascurato, sovrappeso, i capelli che incorniciano il volto in una nube di polvere grigia, le guance rubizze. Cosima – che si veste sempre di nero, porta il lutto per la madre Oronza morta un anno prima – possiede quell’intelligenza contadina tanto disprezzata dall’Italia della tv.

È oggettivo come il 26 agosto, quando è stato consumato l’omicidio in via Deledda, in casa ci fosse anche lei; secondo gli inquirenti, un suo coinvolgimento è certo: bisogna solo capire se si tratti di favoreggiamento o di concorso attivo.

Mentre Sabrina diventa con sorprendente rapidità un volto noto del piccolo schermo, lei riesce a rimanere in secondo piano per quasi un mese. Poi, un pomeriggio alla fine di settembre, esplode: mentre il marito sta discutendo con alcuni giornalisti davanti alla porta del garage, arriva d’imperio da casa di Concetta dove era con le figlie. Le hanno detto che Michele – nonostante gli inquirenti si siano raccomandati di non parlare con nessuno – sta raccontando tutto ai cronisti. La verità è che suo marito Non sa tenersi un cecio in bocca.

Cosima si precipita fuori dalla macchina e spinge dentro il cancello di lamiera marrone il marito. Chiude l’ingresso con foga: dentro il garage, Michele rimane con il giornalista della Gazzetta del Mezzogiorno Tonio Tondo.

È questo il suo prepotente ingresso in scena, da valanga nera, che la inchioderà allo stereotipo della moglie padrona, colonna portante di una famiglia sgangherata e per nulla attraente quale quella Misseri.

Nei mesi delle indagini iniziano a rincorrersi attorno a lei prima dubbi, dunque quelle che per gli inquirenti sono crescenti certezze. In molti la considerano la mente del delitto. “È lei che ha pianificato tutto, è lei che ha obbligato il povero Michele a nascondere il corpo”, continuano a ripetere ancora oggi tanti concittadini. Gli stessi che il giorno del suo arresto, il 26 maggio 2011, la aspettano fuori dall’ingresso principale della caserma dei Carabinieri dove è stata convocata per essere tradotta in arresto.

Cosima, il cerchietto nero, i capelli bianchi e ondulati, gli occhiali spessi, una camicetta a pois, è tempestata dalle strilla e dalle urla; una folla



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