Se niente importa by Jonathan Safran Foer

Se niente importa by Jonathan Safran Foer

autore:Jonathan Safran Foer
La lingua: ita
Format: azw3, epub
Tags: Società e scienze sociali, Agricoltura e allevamento, Scienze, tecnologia e medicina, Studi culturali e sociali
ISBN: 9788823514249
editore: Guanda
pubblicato: 2016-06-08T22:00:00+00:00


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Pezzi di merda

La scena nella cucina dei Willis si è ripetuta moltissime volte. Le comunità locali di ogni parte del mondo hanno lottato per proteggersi dall'inquinamento e dal fetore degli allevamenti industriali, quelli suini prima di tutto.

Negli Stati Uniti le battaglie legali di maggior successo contro le porcilaie industriali si sono concentrate sulla loro incredibile capacità di inquinare. (Quando si parla del tributo ambientale dell'allevamento, si parla in larga misura di questo.) Il problema è piuttosto semplice: enormi quantità di merda. Così tanta merda, gestita così male, che cola nei fiumi, nei laghi e nei mari, uccidendo la fauna selvatica e inquinando l'aria, l'acqua e la terra con modalità devastanti per la salute umana.

Oggi in ambito industriale un allevamento standard di suini produce oltre tremila tonnellate di rifiuti organici all'anno, un'azienda avicola ne produce poco meno di tremila e un recinto da ingrasso per bovini ne produce centocinquantamila.36 Il General Accounting Office (GAO) riferisce che singoli allevamenti «possono produrre più rifiuti organici della popolazione di alcune città americane».37 Nel complesso, gli animali allevati negli Stati Uniti producono centotrenta volte i rifiuti organici di tutta la popolazione umana del paese:38 circa quaranta tonnellate al secondo.39 La forza inquinante di questa merda è centosessanta volte superiore ai liquami urbani non trattati.40 Eppure quasi non esistono impianti di trattamento dei rifiuti organici per gli animali d'allevamento: niente gabinetti, ovvio, ma neppure condotte fognarie o qualcuno che porti via i reflui per trattarli, e quasi nessuna regolamentazione federale che disciplini la fine che fanno. (Il GAO riferisce che nessuna agenzia federale si preoccupa anche solo di raccogliere dati attendibili sugli allevamenti industriali o di sapere quanti ce ne sono sul suolo nazionale, e quindi non può «regolamentarli con efficacia».)41 Quindi quella merda dove va a finire? Mi concentrerò in particolare sul destino della merda del principale produttore americano di carne suina, la Smithfield.

La Smithfield da sola uccide ogni anno più maiali della popolazione umana di New York, Los Angeles, Chicago, Houston, Phoenix, Philadelphia, San Antonio, San Diego, Dallas, San José, Detroit, Jacksonville, Indianapolis, San Francisco, Columbus, Austin, Fort Worth e Memphis messe insieme: circa trentun milioni di animali.42 Secondo le cifre prudenti dell'EPA, ogni maiale produce dalle due alle quattro volte la merda di una persona;43 nel caso della Smithfield, siamo sui centoventisette chili di merda all'anno per ogni cittadino americano.44 Il che vuol dire che la Smithfield - una singola persona giuridica - produce almeno tanti rifiuti organici quanto tutta la popolazione umana di California e Texas messa insieme.45

Pensaci. Pensa se, invece degli enormi impianti di depurazione che diamo per scontati nelle città moderne, ogni uomo, donna e bambino di ogni città e paese della California e del Texas facessero la pipì e la cacca in una gigantesca buca all'aria aperta per un giorno. Ora pensa che non sia solo per un giorno, ma per tutto l'anno, all'infinito. Per comprendere gli effetti provocati dal rilascio di questa quantità di merda nell'ambiente, ci serve sapere qualcosa di quello che c'è dentro. Nel suo spaventoso



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