SIMPSON Donna Lea by Dentro la notte

SIMPSON Donna Lea by Dentro la notte

autore:Dentro la notte
La lingua: ita
Format: epub
editore: Abyssinian
pubblicato: 2011-05-31T16:00:00+00:00


CAPITOLO 19

Melisande dormiva solo da poco sullo scomodo giaciglio di stracci e paglia, quando delle voci la svegliarono. Scrutò con occhi stanchi nell'oscurità; era ancora buio, una notte senza fine di orrore e turbamento. Chi altri c'era, nella capanna? Una voce era di sicuro quella del suo carceriere, ma ce n'era un'altra, più gutturale, e, chiunque fosse, stava gridando.

Socchiuse gli occhi, ma la luce era scarsissima, il fuoco nel rozzo focolare rendeva appena visibile il profilo di una sedia rotta e di un tavolo grezzo. Riusciva a scorgere solo l'uomo che l'aveva catturata. Era in piedi, stagliato contro quel debole chiarore.

Stava parlando in un russo comprensibile: — Forse la ragazza non sa davvero nulla. È possibile che suo padre non si fidi di lei.

Melisande sforzò la vista, ma non servì a nulla.

— È una bugiarda e una ladra — ringhiò l'altra voce, con un tono pieno di odio e disprezzo. — Proprio come suo padre. Dobbiamo tirarle fuori la verità a suon di botte, anche a costo di ucciderla.

Melisande gemette e si rimpicciolì, sentendo un peso che le stringeva le caviglie. Tastò nel buio e scoprì una grossa catena. Così, mentre dormiva l'avevano legata! Chi era quello che desiderava la sua morte? Fino ad allora non aveva visto nessuno, a parte il suo carceriere e Magda.

— Almeno abbiamo il rosario — disse il suo rapitore con un tono tranquillizzante.

Si alzò e si voltò, fissando Melisande, e la sua espressione cambiò, con la faccia sporca contorta e gli occhi che brillavano di cattiveria. — Adesso però abbiamo bisogno della coppa — disse l'altra voce, uscendo dalla sua stessa bocca — e poi conquisteremo il potere!

Melisande inorridì: la voce gutturale e irosa proveniva dallo stesso uomo che un attimo prima era sembrato ragionevole e quasi sano di mente. Stava discutendo con se stesso! Le puntò contro un lungo dito e disse, con la voce roca: — Ci consegnerà la coppa, o morirà.

Poi la sua faccia cambiò, con un'espressione quasi stupita, e l'uomo urlò, stringendosi la testa tra le mani: — Sarai soddisfatto, allora? Farai cessare questo tormento?

Tremando di terrore, Melisande si tenne volutamente immobile, temendo che qualsiasi movimento da parte sua avrebbe attirato l'attenzione dal suo carceriere. L'uomo si rannicchiò e si trascinò verso il camino, gettando sul fuoco un altro mazzo di foglie legate insieme. Queste sibilarono e fecero un gran fumo, e un odore pungente riempì il minuscolo spazio. Il demone mormorò: — Sì, allora saremo soddisfatti. — Ondeggiò avanti e indietro sui talloni, facendo risuonare i grani del rosario uno contro l'altro sotto il lacero mantello, e cantilenandoci sopra: — Avremo il rosario e la coppa, ci sarà la luna di sangue e ci trasformeremo. Il potere sarà nostro e saremo vendicati.



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