Singh Nalini - La carezza del buio by Singh Nalini

Singh Nalini - La carezza del buio by Singh Nalini

autore:Singh Nalini [Singh Nalini]
La lingua: ita
Format: epub, mobi
editore: Agartha 248
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00


Elena osservò i bambini entrare con Jessamy nella stanza di Sam a uno a uno. Keir aveva riportato il piccolo a uno stato di coscienza parziale in cui riusciva a percepire ciò che gli succedeva intorno, senza provare dolore. Mentre lo guardava sorridere per i regali dei compagni di classe, si sentì pervasa da uno strano miscuglio di rabbia e gioia.

Come si poteva arrivare al punto di violare qualcosa di così innocente?

Drip.

Drip.

Drip.

«Le piace, sai?»

Strinse con forza la mascella, sforzandosi con tutta se stessa di tornare al presente, ma non fu sufficiente. Nemmeno durante il giorno era più al sicuro dalle ombre oscure dell’incubo. Riusciva a vedere gli occhi di Ari che la fissavano, il luminoso sguardo turchese che piano piano si spegneva mentre Slater saziava la sua sete mostruosa. La sorella le aveva chiesto di scappare, incapace di fare altrettanto, le gambe strappate barbaramente dal resto del corpo.

Bastoncini per accendere il fuoco.

Ecco a cosa assomigliavano le ossa rotte che sporgevano dalle cosce di sua sorella maggiore, il sangue che si seccava a contatto con l’aria.

«Non scapperà.» Una risatina. «Le piace, sai?»

«Vuoi andare da lui?»

Ruotando sui tacchi, Elena fissò il viso sbigottito di Jessamy senza vederlo, la mente bloccata in quella cucina inondata di una sofferenza che l’avrebbe perseguitata per l’eternità.

L’insegnante la sfiorò, esitante. «Elena?»

«Sì», rispose, costringendo le parole a penetrare attraverso il muro dei ricordi. «Sì, mi farebbe piacere andare da Sam.»

«Entra», disse l’insegnante guardandola con una punta di preoccupazione, ma evitando di porre domande indiscrete. «Io riporto i bambini in classe.»

Inalberando un sorriso, la cacciatrice entrò in camera di Sam, decisa a lasciarsi momentaneamente alle spalle i pensieri sgradevoli. «Allora è così che eviti di fare i compiti per Jessamy?» esordì.

Un lampo attraversò lo sguardo del bambino quando la vide. «No, ha detto che dovrò rimettermi in pari», replicò con voce roca.

Secondo Keir, Sam al momento non ricordava nulla, probabilmente a causa della ferita alla testa. La memoria però sarebbe tornata, per quello era importante che medici e genitori lo preparassero ad affrontare i ricordi di quella terribile notte, nella speranza che il piccolo riuscisse a superare il trauma.

«Mi sembra da lei», mormorò Elena, prima di dirigere la sua attenzione sulla pila di doni. «Proprio un bel bottino.»

«Anche tu mi hai portato un regalo?»

«Secondo te?» rispose lei divertita. «Ho anche chiesto ai tuoi genitori se potevo dartelo.»

«Cos’è?» domandò il bambino, protendendosi verso di lei, eccitato.

«Ehi, piano», lo riprese in tono bonario facendolo sdraiare di nuovo sul letto. Poi si tolse di tasca un piccolo pugnale con un fodero di metallo finemente cesellato.

Sam sgranò gli occhi quando glielo mise in mano. «È stato un angelo a darmelo quando ho portato a termine una caccia per lui a Shikoku, in Giappone. Ha detto che aveva più di mille anni», spiegò la cacciatrice sfiorando la pietra rossa incastonata in fondo all’impugnatura. «La leggenda narra che questo rubino una volta facesse parte dell’occhio di un drago.»

Piccole dita si mossero con reverenza sulla gemma. «Cos’è successo al drago?»

«Era così vecchio che un giorno decise semplicemente di mettersi a dormire.



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