Storie di Vampiri by KILPATRICK Nancy

Storie di Vampiri by KILPATRICK Nancy

autore:KILPATRICK Nancy
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 978-88-541-2432-5
editore: Abyssinian
pubblicato: 2011-02-08T16:00:00+00:00


Jersey non era mai stata a Mamaroneck, un sobborgo residenziale di New York City nella contea di Westchester. Ondata dopo ondata di vecchie case spartane e appartamenti bifamiliari periferici passarono mentre percorreva Mamaroneck Harbor. La strada non era particolarmente lunga e non ebbe difficoltà a trovare il numero giusto. Ricontrollò l'indirizzo e alzò lo sguardo.

UFFICIO POSTALE DEGLI STATI UNITI.

Appena dentro l'edificio c'era una fila ordinata di caselle postali di acciaio inossidabile.

«I numeri arrivano fino a 300», disse Jersey a una donna piuttosto nervosa che stava allo sportello.

«Vero».

«Dove posso trovare il 4514?»

«Non può».

«Ma ho sempre mandato lettere a quella casella. E ho ricevuto risposta dalla persona alla quale avevo scritto, quindi devono aver ricevuto la posta».

«Vada nell'ufficio postale giusto».

La donna cominciò a fare dei calcoli.

Jersey si era portata appresso tutte le lettere di Gaston. Lesse l'indirizzo nell'angolo superiore sinistro. Ciascuna diceva Casella 4514. Ad ogni modo, gli scriveva da abbastanza tempo per ricordarlo a memoria. «Senta, c'è qualcosa che non va qui. Deve esistere. Altrimenti, dove finiscono le lettere?».

La donna sollevò la mano per un momento dalla calcolatrice e indicò col pollice alle sue spalle. Jersey guardò verso la stanza dietro l'impiegata. C'erano scrivanie e tavoli colmi di pacchi e lettere in uscita e casellari pieni delle stesse cose, probabilmente in arrivo e che attendevano di essere consegnate. «La porta. Vicino al refrigeratore».

Jersey si recò al piccolo ingresso e la donna al cancelletto, sempre senza alzare lo sguardo, la fece passare azionando un cicalino.

La porta aveva una finestra di vetro smerigliato con la scritta PRIVATO stampata a caratteri dorati. Bussò leggermente, poi più forte e cercò di aprire la porta.

All' interno di quello spazio limitato un uomo dall'aspetto autoritario, minuscolo, con le labbra strette, con indosso occhialetti tondi che erano stati in voga negli anni sessanta, probabilmente quando era giovane, sedeva dietro una scrivania di legno. Alzò lo sguardo accigliato e disse: «Sì?», con fare non troppo caloroso.

Lei si sentì il cuore sprofondare. La sua mente fu percorsa da mille pensieri mentre ondate di delusione cocente la colpivano. Quello non poteva essere Gaston.

L'uomo picchiettò rapidamente con l'estremità gommata della matita su un vecchio tampone e diede un'occhiata all'orologio.

«Io... mi hanno detto di venire da lei», disse lei balbettando, senza saper bene cosa dire. «La casella postale».

«Ne vuole affittare una?»

«No, ne sto cercando una in particolare».

«E quale casella sarebbe?».

Gli fornì il numero e vide uno sguardo astuto passargli sul volto. Le sue labbra si contorsero in un sorriso teso e grottesco. Depose la matita.

«Dev'essere Jersey Lawrence».

Come aveva temuto. Quel piccolo uomo represso era il suo affascinante e sexy Gaston. Deglutì a fatica, si costrinse a sorridere e tese una mano.

«Sì. Felice di conoscerla».

Lui non strinse la sua mano.

«Le mando lettere ormai da un anno».

«E apprezzo la nostra corrispondenza».

«Se l'apprezza tanto, perché non ha smesso di scrivere, come avrebbe fatto qualunque persona normale?»

«Smettere di scrivere? Ma pensavo le piacesse...».

«Signorina, da oltre dodici mesi lei scrive a una casella postale che non esiste. Ho rispedito le sue lettere e ho persino scritto di mio pugno, senza alcuna utilità.



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