Strappami il cuore by Chiara Palazzolo

Strappami il cuore by Chiara Palazzolo

autore:Chiara Palazzolo [Palazzolo, Chiara]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Fiction, horror
ISBN: 9788858501313
Google: 4X3EyogpdmAC
editore: EDIZIONI PIEMME
pubblicato: 2010-10-07T15:19:10+00:00


* * *

Quale sogno. Che folle desiderio di eternità può avere spinto i vivi a costruire questa città dei morti, dice Max. Quale lezione volevano dettarci, dalle tenebre, incastonando archi e balconi nella roccia? dice ancora. Aleggiando tra le spelonche che si assiepano l’una sull’altra nell’oscurità inar-gentata dalla luna. Mentre caliamo lungo scalinate inabissate nel calcare.

Tra queste abitazioni annidate tra i due sassi gemelli. Scavate nella roccia dalle mani dei viventi. Come un’immensa cripta a cielo aperto. Al riparo dal sole. Dai venti. Dalle tempeste.

Per secoli. Max ha ragione. Quale desiderio di eternità, di estraneità può averli spinti a scivolare dentro antri e grotte. A murarsi vivi in questo paradiso rovesciato. In questo intrico di scale, mura, roccia. Pertugi sospesi sul nulla. Case sprofondate nel buio. Scalinate che precipitano come ghirlande di pietra. In questa calata agli inferi in cui Gabriel dice, è stata una paura improvvisa. E io dico, è stato un desiderio d’ombra.

Sciocchezze, dice Sara. I piedi che penzolano da un tetto. La smorfia al-l’angolo della bocca. È stata solo pigrizia, sbuffa. Questo è tufo, facile da scavare. Si sono fatti le loro casine gratis e se ne sono fregati. La gente è furba. Pigra e furba. Tant’è vero che sono corsi nelle case popolari, negli anni Cinquanta. Quando qualcuno gliele ha finalmente messe a disposizione. La gente è pratica. Siete voi che siete. Fancy. Pieni di fantasticherie. Di idee sballate, ragazzi. E smettetela di svolazzare, scemi. C’è un’intera comitiva che sta scendendo. Da bravi, camminate sui vostri piedini e porta-temi in un pub. Ho voglia di una birra. E comportatevi normali. Non date nell’occhio.

C’è un congresso medico qui in città, dice Sara. Cammina accanto a me.

Guardandosi intorno. Seguendo Max e Gabriel che scivolano leggeri lungo la discesa. Max non mi aveva detto niente, dice. Ovviamente non lo sapeva. Non sa mai niente. E ti ritrovi in mezzo a una marea di folla.

Pensavo ti piacesse, la gente, dico.

Sono tutti medici, tesoro, dice. C’è sempre la possibilità di fare un incontro. Pericoloso, dice. Sbirciando la comitiva che si va sparpagliando a gruppetti lungo i sassi. Gatti e musica e una marea di cazzate, sbuffa Sara, ecco Max.

È così divertente, dico. E la sua musica. Beh, forse non è proprio musica. Ma è splendida. Quando l’ho sentita, nel sottotetto. Pensavo di averla immaginata. Non credevo potesse esistere una.

Ci guadagna, no? dice Sara. Max incide per la Rca. Non credere che vi-va d’aria. Lavora duro, come tutti. Hai visto la masseria? Gli è costato un occhio ristrutturarla. Ha gusti dispendiosi, Max. Quello che lo salva è la segretezza. Sa come muoversi. Guadagna un mucchio di soldi, ma di lui non si sa nulla. O meglio, che vive da qualche parte, nella zona dell’Ontario. Isolato. Solitario. Gira voce che sia un fobico. E il gioco è fatto. Il solito artista pazzo che vive da recluso.

Come fa con la casa discografica, chiedo.

Manda tutto via Internet, dice Sara. Che vuoi gliene importi, a quelli. A loro interessano i soldi. Mica dove uno abita. O chi cazzo è veramente.



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