Sui pedali tra i filari: Da Prato al Chianti e ritorno by Emiliano Gucci

Sui pedali tra i filari: Da Prato al Chianti e ritorno by Emiliano Gucci

autore:Emiliano Gucci [Gucci, Emiliano]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Fiction, Urban, Travel, General, Contromano
ISBN: 9788858120996
Google: 5nuODAAAQBAJ
editore: Gius.Laterza & Figli Spa
pubblicato: 2015-06-02T22:00:00+00:00


La discesa più bella del mondo.

Chianti classico, l’approdo

Rientro sfinito, troppo tardi, troppo caldo, il capo cotto dal sole e le gambe che vacillano, a dire il vero trema pure la mano nell’infilare la chiave per aprire l’uscio della cantina e riporre la bicicletta. Quanto le voglio bene. Quanto è stato bello il giro di oggi. In solitudine, dopo una partenza blanda, quasi svogliata, si è allungato da sé, un chilometro dopo l’altro, le idee e i desideri che si rincorrevano in testa, l’ombra che si liquefaceva sull’asfalto.

Rientro a casa, quasi mi vergogno per chi mi aspetta, per la condizione in cui mi presenterò. Penso: gli occhi, i miei, tutto quello che hanno assimilato, che contengono, parleranno più di questo corpo fiacco. Non c’è niente da giustificare quando si è malati di meraviglia.

Rientro e ancor prima della doccia prendo l’appunto su un foglietto che dovrò tenere piegato in quattro, insieme alle cose essenziali, nel portafogli. Per sempre. Per quando invecchierò, per quando perderò la memoria, per chi mi chiederà un consiglio; una stupida traccia di questa bella girata, insieme a pochissime fotografie. Scrivo: Chiesanuova, San Casciano Val di Pesa, Mercatale, Greve in Chianti.

Penso che il resto, per quanto riguarda questo percorso, non abbia poi molta importanza: si può arrivare al punto di partenza passando da qualsiasi strada e altrettanto fare per il ritorno, ovunque si debba rientrare. Quello che conta per me, oggi, è questo divenire, questa sequenza.

Penso, rivolto a non so chi: fatelo, provate questa successione almeno una volta nella vita. Poi si dirà che ci sono posti più belli, altrove s’incontreranno scorci migliori e ognuno ha le proprie cartoline ideali e ogni giorno è diverso, ed è tutto vero. Ma la discesa dalle Quattro strade, dopo la frazione di Fornacelle verso il Passo dei pecorai, passo che sta in fondo a una valle piuttosto che in vetta a un colle, è un qualcosa d’inenarrabile. È chiamata il Gabbiano, dal nome di un castello che si trova lì accanto. Ed è uno di quegli scatti che sembrano racchiudere il Chianti classico per intero, e che in realtà danno la voglia di scoprirlo un sorso alla volta, lentamente ma tutto assieme.

È la discesa più bella del mondo. Una delle tante. Si va a cinquanta l’ora anche tirando i freni, ma è una strada buona, breve, ampia, ed è ottimo l’asfalto, è pochissimo il traffico e si è già fatto un bel po’ su e giù e si ha voglia di respirare, e di meglio non si può. Di meglio, intorno, la mano dell’uomo non poteva, addomesticando una natura che bella lo è sempre, di per sé, ma che qui raggiunge il sublime. Una discesa in cui vorresti il grandangolo, e vedere anche dalle orecchie e dall’orifizio anale, per non lasciarti sfuggire niente; c’è quel vento buono che ti spettina dentro, e ti scombussola fuori, mentre ovunque è soltanto onde verdi, delicatezza.

Una sosta d’obbligo, in un punto a caso, per rimirare e fotografare che non



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