Thompson Jim - 1953 - Notte selvaggia by Thompson Jim

Thompson Jim - 1953 - Notte selvaggia by Thompson Jim

autore:Thompson Jim [Thompson Jim]
La lingua: ita
Format: epub, mobi
pubblicato: 2003-12-31T23:00:00+00:00


12

Mi misi a ridere. Me la cavai piuttosto bene, ripensandoci. «Scherzi? Com'è che te ne ha parlato?»

«Non mi ha detto niente, sciocco. Si vede. Ce l'ha scritto addosso.»

«Questa vorrei vederla» commentai.

«Matto!» Sprofondò la testa sul mio petto, ridacchiando. «M-ma… ma sul serio, Carl. Chi diamine avrebbe voglia di… Carl? Scommetto che lo so.»

«Ah sì? Cioè, davvero?»

«Caspita, certo. Non potrebbe essere altrimenti. È andata a casa sua ieri sera. Scommetto che è uno della sua famiglia.»

Deglutii. Ero sollevato, in un certo senso, ma avrei voluto che non lo dicesse. Provavo vergogna, imbarazzo.

«Sono… sono gente di quel tipo?»

«Sono gentaglia. Dovresti vedere come vivono! Hanno più o meno quattordici figli e…»

«Forse dovrei dirtelo» la interruppi. «Nella mia famiglia eravamo quattordici figli.»

«Oh…» esitò, a disagio. «Be'. Ovviamente non intendevo… non…»

«Certo. Lascia perdere» dissi.

«Ma non è la stessa cosa, Carl. Tu non ti sei rassegnato e basta, come fanno loro. Tu hai agito.»

«Be', lei non sta facendo qualcosa?»

«Oh, già! A che le servirà, se anche riesce a finire il college? Chi le darà mai un lavoro degno di questo nome?»

Scossi la testa. A me Ruth piaceva davvero, ma questo era inevitabile. Lei era me, in un certo senso, e in lei vedevo me stesso.

«… lo sai che ho ragione, Carl. È una zotica, stupida, come tutto il resto della famiglia. Se davvero avesse cervello o fegato, lei… farebbe… Insomma, farebbe qualcosa!»

«Be', magari ci sta provando. Magari alleverà una banda di ragazzini e li manderà tutti a raccogliere il cotone.»

«D'accordo» rise di cuore. «Neanche la mia famiglia era tutto questo granché, se è per questo, ma io ho fatto…»

«Meglio che cominci a fare qualcos'altro,» dissi «prima che qualcuno ti trovi qui.»

Mi baciò, mi diede un rapido colpetto sulla guancia e sgattaiolò fuori dalla stanza.

Mi addormentai.

Erano appena le nove e pochi minuti quando mi ero coricato e non avrei potuto dormire meglio nemmeno se non avessi avuto una sola preoccupazione al mondo. Mi svegliai alle sei, con nove ore buone di sonno in tasca, la miglior nottata che avessi passato da quando avevo lasciato l'Arizona. Avevo i postumi della sbornia, ma niente di serio. Tossivo e sputavo sangue, ma niente di serio. Quel riposo mi aveva fatto un mondo di bene.

Be', quanto bastava, comunque.

Fumai un paio di sigarette, domandandomi cosa fosse meglio fare. Se alzarsi e uscire, stare fuori di casa finché non si fossero alzati gli altri, oppure restarmene lì nella mia stanza finché non sentivo i primi movimenti.

O l'una o l'altra. Altrimenti, a meno che prendessi un granchio, avrei avuto Ruthie sul groppone. E d'ora in avanti, da me Ruthie avrebbe ricevuto solo indifferenza. Non avevo intenzione di farmi sorprendere da solo con lei. Tutte le volte che l'avrei vista ci sarebbe stato qualcun altro presente. Ben presto avrebbe afferrato l'idea e dopo, forse, avrei potuto trattarla amichevolmente senza rischi… Solo amichevolmente.

Trovai una piccola tavola calda aperta giù vicino alla stazione e presi un caffè. Quindi ripresi con calma la via di casa.

Era domenica; chissà come, quel fatto continuava a far capolino tra i miei pensieri.



scaricare



Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.