Tutto è meraviglia by Ann Napolitano

Tutto è meraviglia by Ann Napolitano

autore:Ann Napolitano [Napolitano, Ann]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Mondadori
pubblicato: 2024-01-31T12:00:00+00:00


William

Novembre 1983 – dicembre 1983

Dopo essere uscito dall’ospedale, William visse come immaginava vivessero gli alcolizzati dopo aver smesso di bere: con cautela, un giorno alla volta. Si sentiva di nuovo a casa nel proprio corpo, consapevole che la minima negligenza avrebbe potuto far collassare l’intero edificio. Tutte le mattine scendeva dal suo letto singolo, prendeva quattro delle otto pillole quotidiane, e faceva quante più flessioni possibile – cinque, nei primi tempi – e poi gli esercizi per il ginocchio che gli aveva prescritto il chirurgo anni prima e lui aveva ignorato. Era quasi divertito sentendo il ginocchio scricchiolare con forza durante gli allungamenti, come se si stesse lamentando a gran voce per quegli sforzi. Ma lui non si fermava, e non saltava nemmeno un giorno: doveva compiere azioni deliberate verso la stabilità e la salute. «Quando passerò a trovarti, andremo a correre insieme» disse Kent durante una delle loro telefonate. «Devi rimetterti in forma.»

William annuì alla stanza vuota. Per fortuna aveva trovato un divano e un letto nell’appartamento al dormitorio; negli anni, quelle pareti avevano visto un carosello di adulti discutibili, uomini fatti che avevano vite abbastanza piccole da incastrarsi in quelle stanze in miniatura, ed erano disposti a gestire emergenze notturne o ad accompagnare gli studenti del college fuori dallo stabile in caso di incendio. “Un altro divorziato, eh?” aveva commentato l’anziano addetto alla sicurezza mentre gli consegnava le chiavi, quasi avesse redatto un inventario dei motivi per cui gli uomini finivano in quel posto. William avrebbe potuto sconvolgerlo rispondendo: “Ospedale psichiatrico, in realtà”, ma si era trattenuto. Meno persone sapevano da dove veniva, meglio era.

«Andrò a correre, ma non sul lungolago» disse a Kent. Sapeva che probabilmente era una precisazione superflua, che l’amico avrebbe comunque girato al largo dalle sponde del Michigan, ma gli premeva mettere in chiaro quello che non voleva, quando ne era consapevole. Prima del ricovero faceva di continuo cose che non avrebbe voluto fare, ed era diventato talmente bravo a nascondere i suoi desideri da non rendersene nemmeno conto. Sapere che non gli andava di correre in riva al lago e dirlo gli sembrava un passo avanti.

Ritentò quell’approccio con Cecelia, quando gli portò un dipinto di Alice da appendere nel suo appartamentino. Era composto da una camera da letto e un piccolo soggiorno con un cucinotto a ridosso del muro, e Cecelia lo giudicò accettabile. «Perlomeno ci sono degli scaffali» disse. «Avrebbe bisogno di una ritinteggiata, però. Vedo che Sylvie ha portato un mucchio di roba dalla biblioteca.» Era vero: tutti i libri sugli scaffali erano rivestiti in plastica e avevano il sigillo della Lozano Library sul dorso. Un pomeriggio Sylvie si era presentata con volumi di narrativa, saggistica e poesia in egual misura. La saggistica era tutta incentrata sul basket: biografie di giocatori e storie dello sport.

«Attenta, Iz» disse Cecelia. La bambina di tredici mesi stava camminando lentamente per le stanze, il visino concentrato sotto i riccioli ribelli. Sembrava che stesse giudicando quell’ambiente, le pareti, i mobili. Guardò sotto il letto, poi andò in bagno per controllare la vasca.



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