Un dio ti guarda by Sandro Veronesi

Un dio ti guarda by Sandro Veronesi

autore:Sandro Veronesi [Veronesi, Sandro]
La lingua: ita
Format: epub
editore: La nave di Teseo
pubblicato: 2016-02-14T23:00:00+00:00


La neve nel deserto

Andando a curiosare tra gli eventi del 1979, ce n’è solo uno che vien fatto di associare alla nascita di Valentino Rossi: il 18 febbraio, due giorni dopo che l’ostetrica ha tagliato il cordone ombelicale che lo univa a mamma Stefania, il “New York Times” dà conto di una nevicata di mezz’ora nel deserto del Sahara. (S’è dovuto aspettare fino al 2012 – per dire – prima che un fatto simile si ripetesse.) Il resto degli eventi di quell’anno sembra in netto contrasto con l’idea di una qualche strepitosa congiunzione astrale: in Italia, terrorismo e mafia che ammazzano gente perbene (Guido Rossa, Emilio Alessandrini, Boris Giuliano, Giorgio Ambrosoli), rapimenti (Fabrizio De André e Dori Ghezzi), evasioni, scandali, processi, elezioni anticipate; nel mondo, recessioni, rivoluzioni, nuove guerre, nuovi rischi di olocausto nucleare. Tutto sembrava tendere verso il basso, nel 1979, e il futuro si vedeva a stento. Eppure è in quell’anno che, appunto, è sbocciato uno dei più straordinari frutti che i lombi italiani abbiano mai saputo generare, forse lo sportivo italiano più splendente del suo tempo, degno erede di una tradizione un po’ avara ma proprio per questo ancor più straordinaria (Nuvolari, Coppi, Bartali, Mennea, Valentino Mazzola, D’Inzeo, Klaus Dibiasi, Walter Bonatti, Alberto Tomba e pochi altri). Ed è chiaro che col passar del tempo ogni vittoria, a trentaquattro, trentacinque, trentasei anni, davanti a piloti molto più giovani come Stoner, Pedrosa, Marquez, Lorenzo, ha lucidato ulteriormente la sua gloria. Una fantastica lezione su come si tramonta, dopo le tante date negli anni novanta su come si sorge e nei duemila su come si resta allo zenit. E allora, pensando al tempo buio nel quale le sue cellule si sono aggregate, viene da pensare che Valentino sia l’incarnazione di tutte le speranze frustrate che in quegli anni covavano sotto la plumbea superficie della cronaca e della vita sociale. Un sogno collettivo che prende corpo, un precipitato della voglia di talento, di leggerezza e di potenza che gli italiani trattenevano dolorosamente dentro di sé mentre il paese e il mondo sembravano andare a farsi fottere. Questo spiegherebbe anche perché Valentino sia sempre stato il campione di tutti: perché tutti hanno contribuito a generarlo col proprio desiderio di riscatto, come il disperato bisogno di un po’ di sollievo deve aver contribuito a produrre quell’inaudita nevicata nel Sahara.



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