Un secolo di follia by Vittorino Andreoli

Un secolo di follia by Vittorino Andreoli

autore:Vittorino Andreoli [Andreoli, Vittorino]
La lingua: ita
Format: epub
editore: RIZZOLI LIBRI
pubblicato: 2012-04-15T22:00:00+00:00


LA FILOSOFIA DELL’AZIONE (PRAGMATISMO) IN PSICHIATRIA

A partire dagli anni Cinquanta del Novecento si sono diffuse, soprattutto negli Stati Uniti, tecniche terapeutiche validate unicamente sui risultati clinici. Non era tanto importante capire il perché d’un risultato (concettualizzazione), bensì ottenerlo.

Nel 1954 Burrhus F. Skinner e O. R. Lindsley introducono il termine «terapia comportamentale» (behaviour therapy)1; nel 1963 Aaron T. Beck inventa la «terapia cognitiva» (cognitive theraphy) con un lavoro dal titolo significativo Modo di pensare e depressione2; nel 1969 N. Miller propone il bio-feed-back (retro-azione-biologica) 3.

Non è facile fissare in date un fenomeno esplosivo che comporta un nuovo linguaggio (desensibilizzazione sistematica; R.E.T. o terapia-emotivo-razionale; S.R.R. ristrutturazione-sistematica-razionale, problem-solving-therapy; S.T.I. o addestramento alla inoculazione di stress) e muta gli stessi criteri del rapporto terapeutico con la nascita del self-care (auto-aiuto), dell’home work assignments (il compito terapeutico a casa), della telephone therapy (terapia del telefono). Un dinamico insieme di innovazioni e riorganizzazioni che vede ora la terapia comportamentale e cognitiva fondersi in un’unica terapia comportamentale-cognitiva, ora trasformarsi ciascuna rispettivamente in psicoterapia cognitiva e psicoterapia comportamentale, dichiaratamente inconciliabili.

In una letteratura che, conseguentemente, si sta dilatando, è frequente leggere: «Lo scopo principale del terapeuta non è stabilire i principi del comportamento, ma piuttosto stabilire principî per raggiungere modificazioni comportamentali»1, oppure: «La terapia cognitiva presume di rapportarsi empiricamente e produrre cambiamenti nelle convinzioni»2, o ancora: «Nessuna analisi scientifica del comportamento può essere più ricca dei Fratelli Karamazou, né alcuna analisi del mondo potrà essere così ricca come camminare in un prato»3.

Il riferimento insistente ai risultati, ai fatti, assieme al terreno culturale in cui queste tecniche si sviluppano, hanno richiamato fortemente il pragmatismo: una concezione che nega la necessità di concezioni e di teorizzazioni4.



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