Una cosa alla volta by Paolo Legrenzi & Carlo Umiltà

Una cosa alla volta by Paolo Legrenzi & Carlo Umiltà

autore:Paolo, Legrenzi & Carlo, Umiltà [Paolo, Legrenzi & Carlo, Umiltà]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Psicologia, Intersezioni
ISBN: 9788815329561
editore: Societa editrice il Mulino Spa
pubblicato: 2016-09-14T22:00:00+00:00


FIG. 6.1. Un esempio di paradigma RSVP.

L’inizio di una sequenza è preceduto dalla comparsa di un segnale di allerta (un segno +, nell’esempio), la cui funzione è duplice: informare il soggetto sul luogo dove gli stimoli saranno presentati e avvertirlo che la prova sta per iniziare. Dunque, due aspetti dell’attenzione sono messi in gioco già prima che la prova inizi. Il primo è l’orientamento dell’attenzione nello spazio. Il secondo è l’assegnazione di risorse attentive al compito principale. Il segnale, che funge anche da punto di fissazione (indica, cioè, dove lo sguardo deve essere diretto e mantenuto), rimane visibile per circa un secondo, poi scompare per lasciare il posto alla prima lettera. Dopo 100 millesimi di secondo di esposizione, la prima lettera viene sostituita dalla seconda e così via fino all’ultima lettera della sequenza. La sequenza comprende un numero variabile di stimoli, oscillante fra 8/10 e 24/26, a seconda degli scopi dell’esperimento. Il punto importante è che ogni sequenza contiene due stimoli bersaglio, cioè due stimoli ai quali i soggetti devono prestare particolare attenzione, perché è da loro che dipende la corretta esecuzione del compito. Nel nostro esempio (fig. 6.1), il primo stimolo bersaglio (di solito indicato come T1, dall’inglese target) è una lettera (la lettera H) di colore diverso rispetto alle altre. Nella sequenza di stimoli che seguono T1 è inserito un numero, che costituisce il secondo stimolo bersaglio (T2; il numero 2, nell’esempio). Le sequenze, pur rispettando sempre queste caratteristiche generali, variano di volta in volta in alcuni dettagli. La posizione di T1 nella sequenza (nell’esempio è il secondo stimolo dopo il segnale di allerta; di solito la posizione di T1 è indicata come posizione 0) varia da sequenza a sequenza. Si fa precedere T1 da un numero casualmente variabile di stimoli, per evitare che i soggetti si creino aspettative circa la posizione nella quale T1 apparirà. Anche il numero di stimoli che si interpongono fra T1 e T2 (nell’esempio T2 occupa la sesta posizione dopo il segnale di allerta; la quarta dopo la posizione 0, occupata da T1) varia di volta in volta. Tipicamente, il numero di stimoli interposti fra T1 e T2 varia fra 0 (T2 segue immediatamente T1) e 7.

Questo tipo di esperimenti prevede una situazione sperimentale e una situazione di controllo. Nella situazione di controllo i soggetti devono ignorare T1 e prestare, invece, attenzione a T2. Le istruzioni fornite al soggetto, prima dell’inizio dell’esperimento, fanno esplicito riferimento alla presenza di una lettera di colore diverso, che, non essendo rilevante ai fini della corretta esecuzione del compito, deve essere ignorata, e alla presenza di un numero, che dovrà, invece, essere identificato, al fine della corretta esecuzione del compito. Quando la sequenza termina, i soggetti sono invitati a digitare sulla tastiera il numero corrispondente a T2 (2, nell’esempio). Nella condizione sperimentale, ai soggetti viene detto di prestare attenzione sia a T1 (la lettera di colore diverso; H, nell’esempio) che a T2 (il numero 2, nell’esempio). Al termine della prova, è loro chiesto di digitare sulla tastiera sia T1 che T2.



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