Urania 0032 - L'Enigma Del Basilisco by Jack Williamson

Urania 0032 - L'Enigma Del Basilisco by Jack Williamson

autore:Jack Williamson [Williamson, Jack]
La lingua: ita
Format: epub, mobi
Tags: PIPPO
ISBN: Urania 0032
editore: Mondadori
pubblicato: 2011-07-30T17:54:15+00:00


Capitolo quindicesimo:

La roccia spaventosa

Nuda e nera, la roccia affiorava su un mare solitario di colore fangoso, nero e verde, attraversato da lunghe strisce di erbacce fluttuanti gialle e rosse. La superficie era liscia e lucente come l'olio e il cielo che la sovrastava era di un azzurro fumoso, verdastro. L'astro che sorgeva lentamente nel cielo, e che inondava la roccia di raggi implacabili, sembrava più grande del Sole e aveva l'aspetto di un disco rosso enorme picchiettato di chiazze scure. Nella radiazione predominava l'infrarosso, sicché quella luce corrusca diffondeva un calore soffocante.

Sulla sommità della roccia un costone irregolare di granito non più lungo di cinquanta metri era affollato da un centinaio fra uomini e donne. E i loro corpi arrostivano sotto i raggi insopportabili del sole che sorgeva lentissimo. Erano stravolti dalla sete, perché l'oceano davanti a loro era fatto di acqua salata non potabile; ed erano tutti strozzati, soffocati, ridotti alle lacrime dalle difficoltà di respirazione, senza contare la tosse, perché il verde che si vedeva nell'aria era cloro libero.

Quegli uomini e quelle donne erano i cento che aveva catturato il Basilisco.

L'ultimo arrivato, Jay Kalam, ricordò di aver udito un verso strano, come di una belva che ruggisse, mentre ancora si trovava nel suo appartamento sull'Inflessibile. Poi una forza irresistibile lo aveva trascinato in un abisso pauroso di gelo senz'aria. Ma prima che il fiato lo abbandonasse completamente era tornata la luce e si era trovato disteso sulla roccia desolata.

Il cloro gli bruciava i polmoni e la maggiore gravità gli schiacciava il corpo. Il calore lo colpiva con forza asfissiante e la disperazione lo faceva star male.

«Comandante Kalam!» tossì una voce. «Lei?»

Era Lars Eccard, il Presidente del Consiglio Verde da poco rapito. Aveva gli occhi rossi e respirava a fatica, ma lo aiutò a rimettersi in piedi. Kalam aguzzò lo sguardo sulla nuda sommità della roccia e riconobbe molte persone, sebbene fossero piegate per lo sforzo di tossire e fossero mascherate alla men peggio contro il gas tossico con pezzi di straccio bagnati legati sulle narici.

Vide Bob Star e altri legionari rapiti che montavano la guardia sul punto più alto della roccia coi disintegratori in pugno; e più in là, volteggianti nella nebbia velenosa che turbinava su quel mare alieno, vide una decina di esemplari dell'animale che aveva ispirato il robot arrivato a Nuova Luna.

«Hanno attaccato molte volte, comandante» disse Lars Eccard, che gli stava vicino. «Finora li abbiamo sempre respinti, ma le armi sono quasi scariche.»

«Ho il mio disintegratore.»

Jay Kalam toccò l'arma, e il vecchio statista scosse la testa.

«L'arma sarà d'aiuto, comandante.» Tossì e cercò di recuperare il fiato. «Ma non per molto. La marea sta salendo, e dall'alba è già salita di trenta metri. Altri trenta e la roccia verrà sommersa. E nell'acqua ci sono creature più orribili di quelle del cielo.»

Jay Kalam salì un po' più in alto, seguito a fatica da Lars Eccard. Tutte le facce bianche ed emaciate che vide gli erano familiari, perché erano i cento cittadini più in vista del sistema solare.

Una donna stava distesa su un piccolo costone di pietra.



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