Vangelo pratico by Enzo Comin

Vangelo pratico by Enzo Comin

autore:Enzo Comin [Comin, Enzo]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Anima srl
pubblicato: 2020-06-21T00:00:00+00:00


L’ECCENTRICITÀ E L’UNICITÀ DEL FEDELE

È solo perché ci si lascia convincere di interpretare un ruolo in un sistema, che quel sistema ci può controllare. Così, se io mi convinco di essere quello in cui mi identifico, allora in modo naturale comincerò anche ad assumere i comportamenti della categoria in cui quell’identità viene riconosciuta. Accade spontaneamente, per un impulso che va al di là della libera decisione; scegliere un’alternativa, infatti, è possibile solo prendendo coscienza di questa dinamica, cioè di com’è la realtà.

Ma per quale motivo si dovrebbe scegliere un’alternativa? All’interno di questa società, si può comunque passare il tempo piacevolmente o addirittura avere delle soddisfazioni benché segnate dai limiti esposti fin dal primo capitolo.

Apparentemente, la maggioranza segue la società come un sistema che si deve subire e che non si può modificare, vi si ritaglia un’isola privata e si dà come obiettivo il godere di quel che capita nella vita. Questo non è arrendersi a qualcosa di superiore a noi, non è accettare quanto la vita propone poiché non avviene a seguito di una presa di coscienza, ma di un semplice intrattenersi finché dura l’esistenza terrena. Come starsene seduti sotto a un albero e limitarsi a raccoglierne i frutti quando sono pronti.

Non è prevista, insomma, alcuna trasformazione, alcuna rinascita per dirla in termini evangelici. Che cosa succederebbe, allora, se si opta per fare parte di un sistema che non obbliga a interpretare un ruolo (cioè privandosi del giudicare)?

Si potrebbe arrivare a controbattere che pure la condotta di una persona che ha fede è codificata e quindi identificabile. Un fedele lo si riconosce, questo è indubbio, però la distinzione sta in qualcosa di più profondo: non gli è possibile aderire a una condotta precisa visto che egli non si giudica e, anzi, si ama com’è. E, inoltre, senza preoccuparsi di avere alcuna possibilità di controllo sul proprio destino; il quale è, appunto, un concetto sostituito dalla fede.

In altre parole, e così si precisa, il cristiano vive da eccentrico, ovvero nel significato originale di ex centrum: essere fuori dal centro. Il cristiano non mette se stesso al centro e, paradossalmente, cedendo, perdendo se stesso, lo scopre, lo è. Quando, così, lo andrà a interpretare, lo farà non identificandosi come nell’esempio dell’attore.

La società, con una struttura che tende a riconoscere differenze fra i singoli e i gruppi a cui essi appartengono, può anche essere giustamente criticata come oppressiva. Però, il modo di mantenere le persone legate a una coscienza che costringe, in cui tutti si riconoscono e che tende poi a focalizzare il singolo nella soddisfazione dell’ego, è un’evoluzione sorprendente che assicura l’individuo, il suo gruppo e l’intera civiltà alla sopravvivenza. L’eccentricità è forse più un rischio per una specie, che un valore aggiunto.

Tuttavia, questa conclusione è fondata solamente se non si considera la realtà e tutto quello che contiene come un’unica sostanza. Se ogni elemento è collegato, allora anche la persona più convinta della sola natura materiale delle cose è pari e in connessione a quella più convinta dei molteplici livelli della realtà.



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