Zamir by Hakan Gunday

Zamir by Hakan Gunday

autore:Hakan Gunday [Hakan Gunday]
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 2023-03-14T23:00:00+00:00


LE FORBICI E I CAPELLI

L’interno della bottega recante l’insegna “Salone di Bellezza Nisa”, situata nel distretto di Esenyurt a Istanbul, non era visibile dalla strada. Perché la vetrina era ricoperta da poster raffiguranti manicure e tagli di capelli. Era una bottega abbastanza ampia, provvista di un deposito sotterraneo. Per un salone di bellezza sarebbe stato uno spazio più che adeguato; peccato che non lo fosse. Si trattava in realtà di una clinica clandestina gestita da una coppia siriana che serviva soprattutto donne siriane. Il fatto che fosse a Esenyurt non era una coincidenza, perché si trattava della zona della città maggiormente popolata da siriani. E tra gli immigrati siriani i matrimoni precoci erano all’ordine del giorno. Ma in Turchia, se una minorenne si recava in ospedale per partorire, le conseguenze erano piuttosto serie: per esempio, il futuro padre veniva arrestato. Per risolvere la questione erano state aperte cliniche clandestine come il Salone di Bellezza Nisa. In queste cliniche si praticavano anche aborti in caso di gravidanze frutto di stupri che si volevano occultare. Per lo più vi lavoravano donne anziane, che non avevano altra cognizione in materia oltre alla loro esperienza, o ginecologi interdetti dalla professione. A differenza di altre cliniche, nel Salone di Bellezza Nisa si realizzavano anche interventi di imenoplastica, ossia si ripristinava la verginità delle ragazze. E questa operazione era persino più richiesta dei parti clandestini. C’era una donna che se ne stava in attesa dalla mattina alla sera sul marciapiede di fronte alla bottega e osservava le ragazze che entravano e uscivano. Cercava di capire chi si fosse fatta fare l’imenoplastica e chi, dopo aver chiesto il prezzo, non se l’era potuta permettere. E nel secondo caso, seguiva quelle ragazze che camminavano col capo chino, le avvicinava alla prima occasione e sussurrava loro qualcosa all’orecchio. Offriva una finta verginità made in China, molto più economica dell’imenoplastica.

In sostanza, il Salone di Bellezza Nisa era un’impresa che guadagnava grazie a una serie di consuetudini e tradizioni che rendevano il mondo una prigione per le donne. In altre parole, doveva il suo pane quotidiano alla concezione morale costruita sulla sessualità delle donne.

Zamir, che aveva sei anni quando entrò in quella clinica in braccio a un uomo di nome Hamza, non aveva assolutamente idea di tutto questo. O meglio, non ancora.

Hamza era parente della coppia che gestiva la clinica. La sua casa a Hama era stata bombardata, seppellendo sotto le macerie il figlio di sette mesi. La dinamica corrispondeva esattamente alla finta ricostruzione del ritrovamento di Zamir ideata da Jenna per Jacinta… Il bambino di Hamza era stato estratto dalle macerie e portato alla clinica della All for All nel centro della città. Lì avevano dichiarato che gli avrebbero prestato solo le cure d’emergenza ma che in seguito il bambino andava trasferito a Istanbul. Hamza non poteva accompagnare il bambino, perché sotto le macerie aveva altri due figli e la moglie. Non poteva andare da nessuna parte senza averli trovati.

“Non ti preoccupare” gli avevano detto. “Manderemo noi il bambino a Istanbul e lo faremo curare.



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