Abbi cura di splendere by Ludovica Bizzaglia

Abbi cura di splendere by Ludovica Bizzaglia

autore:Ludovica Bizzaglia [Bizzaglia, Ludovica]
La lingua: ita
Format: epub
editore: DeA Planeta
pubblicato: 2020-06-07T22:00:00+00:00


11

Nei due giorni in cui Penelope resta in ospedale Lulli si butta nello studio. Non vuole pensare e i libri sono l’occupazione migliore che trova per la sua testa impazzita. Alza la media in matematica e fisica, supera un’interrogazione di filosofia senza incertezze. Si fa anche interrogare in inglese e recupera l’insufficienza che aveva preso. Così riesce a non pensare troppo alla casa vuota e a Matteo, che la chiama per aggiornarla sui suoi risultati sportivi.

È mercoledì sera, quando le chiavi girano nella serratura e la porta si apre. Giorgio si affaccia con la valigia in mano. E poi entra Penelope, pallida ma sorridente. È andato lui a prenderla, con la macchina. “Per non farla stancare” aveva spiegato.

«A casa, finalmente» dice guardandosi intorno, felice.

Lulli si affaccia dalla cucina, con un cucchiaio di legno in mano e i lunghi capelli raccolti sulla nuca. Nel pomeriggio ha passato più di due ore al mercato rionale per fare la spesa. Ha persino comprato verdura e frutta fresca, un vino bianco frizzante e un mazzo di peonie per decorare la tavola.

«Bentornata!» esclama abbracciando sua madre, senza preoccuparsi della farina che la ricopre da capo a piedi. Quella deve essere una sera speciale.

Giorgio aiuta Penelope a togliere la giacca, la scorta sottobraccio fino al divano, la fa sdraiare e le sistema una coperta sulle gambe.

«Non è necessario!» protesta lei.

«Non lo faccio per te, ma per me! Ho bisogno di trattarti particolarmente bene stasera» dice lui, tirando fuori da una tasca del cappotto l’ultimo libro del suo scrittore preferito.

«Be’, non è male essere viziati un po’…» commenta lei, felice di immergersi subito nella lettura.

Giorgio stappa la bottiglia, Lulli torna ai fornelli dove la aspetta ancora un gran lavoro. Ha deciso di preparare tutti i piatti preferiti di sua madre, seguendo le ricette appuntate su un vecchio quaderno imbottito di ritagli di riviste di cucina e foglietti di ogni genere: la mousse di melanzane è già in frigo, il pesto di zucchine pronto per essere frullato. In forno sta cuocendo un grosso pollo profumato di limone e rosmarino. C’è da mangiare per giorni, ma non importa.

Lulli accende le candele sul tavolo della sala e serve la cena. Sua madre osserva la tavola imbandita spalancando gli occhi, incredula.

«Dopo la pasta scotta dell’ospedale, questo mi sembra davvero meraviglioso!» esclama.

Lulli pensa che è stato faticoso, ma ne è valsa la pena.

Chiacchierano e scherzano sugli ultimi giorni, Lulli la ascolta incantata.

Il budino al cocco lo mangiano sul divano, perché Penelope vuole sdraiarsi. Si addormenta lì, sotto la coperta di lana scozzese. Giorgio aiuta Lulli a sistemare la cucina, mette i piatti nella lavastoviglie e ripone gli avanzi in frigorifero.

«L’intervento è andato bene, i chirurghi sono soddisfatti» dice.

«E ora?» chiede Lulli.

«Bisogna aspettare il risultato delle analisi, solo allora si potrà definire la cura migliore.»

«D’accordo, per oggi accontentiamoci dell’operazione andata bene» conclude Lulli.

Giorgio si avvicina, le appoggia una mano sulla spalla. «Dobbiamo abituarci a non dare nulla per scontato…» dice.

Lulli lo sa, solo che è dannatamente difficile. Deve imparare ad apprezzare ogni momento trascorso insieme, ogni piccola vittoria.



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