Il mio rischio sei tu by Elle Kennedy

Il mio rischio sei tu by Elle Kennedy

autore:Elle Kennedy [Kennedy, Elle]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Newton Compton editori
pubblicato: 2020-04-08T22:00:00+00:00


Capitolo ventuno

Jake

Porca troia.

Questo pompino è…

Brenna è…

La sua bocca è…

Sì, il mio cervello è andato in tilt da un bel po’.

Ho le dita intrecciate ai capelli scuri di Brenna mentre la sua lingua scivola sulla mia asta. Mi stringe il pene alla base, passando la lingua sulla punta per assaggiarmi, stuzzicarmi. Evito di gemere, ma non riesco a trattenere un sospiro rauco.

Alza i suoi occhioni castani e mi guarda.

«Faccio il bravo», dico. «Giuro».

Mi sorride e riprende l’opera. Mi succhia la punta e osservo stregato le sue labbra inglobarmi. Si china e all’improvviso il pene per poco non le sbatte sulla gola. Faccio appena in tempo a godermi questa sensazione incredibile quando Brenna rallenta, solleva la testa, la mano che lavora all’unisono con la sua bocca birichina.

Non ci credo che Brenna Jensen mi sta facendo un pompino.

La vita riserva sempre sorprese. Qualche mese fa questa ragazza mi provocava a una festa in casa, giurando che non sarebbe mai finita a letto con uno di Harvard. E ora eccoci qui. Sul suo letto, le sue labbra sul mio pene e le mie dita tra i suoi capelli.

Le sue labbra sono…

Le sue succhiate sono…

Cavolo, vado di nuovo in tilt.

Una saetta di piacere mi corre lungo la schiena. Adoro osservare il suo collo delicato quando me lo ingoia. Il lato B perfetto alzato in aria. Mi fremono le mani per prenderlo e palparlo.

La afferro per i capelli per alzarle la testa. «Girati, così ti lecco anch’io».

Un desiderio allo stato puro le accende lo sguardo. «Ottima idea», mi sussurra.

Si sposta sfilandosi i pantaloni di flanella e si mette a cavalcioni sulla mia faccia. Appena tiro fuori la lingua per un assaggio fa un gemito strozzato. Forte.

«Buona», la rimprovero prima di dare una lunga leccata languida al clitoride.

Di tutta risposta infila metà del pene in bocca e stavolta tocca a me. «Dio mio», gemo attaccato alla sua figa. «Non ce la faremo mai».

La sua risatina mi solletica l’asta scatenando una vibrazione che mi attraversa il corpo. Involontariamente sollevo il bacino, spingendomi ancora più dentro di lei.

Brenna lancia un gridolino di stupore e mi ritraggo subito. «Scusa», mormoro. «Non l’ho fatto apposta».

«Tranquillo, è solo che non me l’aspettavo».

Rivolgo di nuovo l’attenzione al suo splendido corpo e alzo le braccia per palparle il sedere. Che meraviglia, cazzo. Il suo sapore dolce sulla lingua, le sue labbra sul pene. È bellissimo. Lecco piano il clitoride, sperando di stuzzicarla, di protrarre il piacere che prova, ma poco dopo mugola impaziente e mi si struscia sulla faccia.

Piccola vogliosa. La sua impazienza mi fa sghignazzare, finché non inizia a fare su e giù con la lingua e smetto di ridere. Un piacere cocente mi pervade. I testicoli fremono per avvisarmi, allontano di scatto la bocca dalla vagina e mugugno: «Non voglio venire prima di te».

«Allora fammi venire», mi sfida.

Sfida accolta. Avvolgo le labbra sul clitoride e succhio.

Si dimena. «Oh, sì, ti prego, rifallo».

Mentre lo coccolo con la lingua, aggiungo l’indice e lo spingo dentro di lei. È talmente bagnata e stretta che per poco non le scoppio in bocca.



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