Abercrombie Joe - 2012 - Red Country by Abercrombie Joe

Abercrombie Joe - 2012 - Red Country by Abercrombie Joe

autore:Abercrombie Joe [Abercrombie Joe]
La lingua: ita
Format: epub, mobi
Tags: Fantasy
ISBN: 9788898172566
editore: Gargoyle
pubblicato: 2015-01-14T23:00:00+00:00


Sangue alle porte

Era appena prima dell’aurora, l’aria era tersa e fredda, il fango ricoperto da una patina di brina. Quasi tutte le lampade alle finestre erano ormai spente, le torce che servivano a illuminare le insegne s’erano consumate e il cielo era trapunto di stelle brillanti. Centinaia e centinaia di punti di luce limpidi come gioielli, che disegnavano spirali, agglomerati e costellazioni luccicanti. Tempio schiuse le labbra, le guance gelate dal freddo, e girò più volte su se stesso fino a provocarsi le vertigini, ammirando la bellezza dei cieli. Strano che non li avesse mai notati prima. Forse perché aveva sempre tenuto lo sguardo a terra.

«Credi ci sia una risposta lassù?», domandò Bermi, il cui respiro fumava assieme a quello del suo cavallo nel gelo che preannunciava l’alba.

«Non so dove sia la risposta», ribatté Tempio.

«Sei pronto?»

Si voltò a guardare la sua costruzione. I grandi piloni erano stati eretti, e anche gran parte delle travature del tetto, le intelaiature delle porte e delle finestre; tutta l’ossatura della casa si stagliava solida e nera contro il cielo stellato. Soltanto quella mattina Majud gli aveva fatto i complimenti per il suo lavoro, gli aveva detto che persino Curnsbick avrebbe considerato il suo danaro ben speso. Provò un’ondata d’orgoglio e si chiese quand’era stata l’ultima volta che si era sentito così fiero. Ma Tempio era un uomo che lasciava le cose a metà. Era un fatto ormai assodato.

«Puoi montare il cavallo da soma. Sono solo due giorni di cammino fino alle colline».

«Perché no?». Dopo le centinaia di miglia percorse a dorso di mulo, il suo culo era diventato di pietra.

Verso l’anfiteatro, i carpentieri avevano già cominciato i lavori, sebbene in modo discontinuo. Sul lato aperto stavano costruendo dei nuovi spalti di posti a sedere, così da potervi fare accalcare qualche ventina di spettatori in più, e i supporti e i rinforzi strutturali si distinguevano appena dal fianco buio della collina, tutti storti e fissati malamente, alcune assi ancora con i tronconi dei rami attaccati.

«Mancano solo un paio di settimane al grande scontro».

«Peccato che ce lo perderemo», disse Bermi. «Meglio muoverci, gli altri ragazzi avranno già parecchio vantaggio su di noi».

Tempio incastrò la sua nuova pala in una delle cinghie del cavallo da soma, poi cominciò ad avanzare lento, sempre più lento, fino a fermarsi del tutto. Erano circa un paio di giorni che non vedeva Shy, eppure continuava a ricordarsi del debito anche in sua assenza. Si chiese se fosse lì fuori da qualche parte, ancora testardamente concentrata sulla sua ricerca. Si poteva soltanto ammirare una persona come lei, che perseguiva i suoi scopi senza curarsi del costo, né delle probabilità di successo. Soprattutto se eri un uomo che non riusciva a perseguire niente. Neppure quando lo volevi.

Tempio ci pensò su un momento, immobile e immerso fino alle caviglie nel fango mezzo congelato. Poi andò da Bermi e sbatté la mano sulla spalla dello Styriano. «Io non vengo. Grazie infinite per l’offerta, ma ho un edificio da finire. E un debito da pagare».

«Da quando paghi i tuoi debiti?»

«Da adesso, presumo».



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