Agente 007 operazione tuono by Fleming Ian

Agente 007 operazione tuono by Fleming Ian

autore:Fleming, Ian
La lingua: ita
Format: epub
editore: Garzanti
pubblicato: 1965-11-15T00:00:00+00:00


13 «Mi chiamo Emilio Largo»

La bagnarola proposta da Leiter era la lancia dell’albergo, un’elegante barca con motore Chrysler che costava venti dollari all’ora. Si allontanarono dal porto in direzione ovest, sorpassarono il Banco d’Argento, il Banco Lungo, l’Isola Balmoral e doppiarono la Punta Delaporte, e dopo avere seguito la costa per cinque miglia doppiarono la Punta del Vecchio Forte, circondata da magnifiche ville, un posto in cui — a quanto disse il timoniere della bagnarola — il terreno costava sino a milleduecento sterline al metro. Si trovarono davanti alla scintillante imbarcazione bianca e azzurra, ferma con due ancore calate nelle profonde acque poco dopo la scogliera. Leiter fischiò. «Accidenti, che roba! Mi piacerebbe proprio averne una così per giocarci in bagno.»

«È roba italiana,» spiegò Bond. «Costruita da un certo Rodrigues di Messina. Si chiama aliscafo. Ha due pattini sotto lo scafo, e, quando la barca incomincia ad acquistare velocità, questi vengono abbassati così che lo yacht si solleva e praticamente vola a fior d’acqua. Solo l’elica e un pezzo di poppa restano sommersi. Il commissario di polizia dice che può fare cinquanta nodi in acque calme. Naturalmente vanno bene solo per viaggi costieri, ma, quando sono costruiti per un simile scopo, possono trasportare più di cento passeggeri. Questo pare esser stato costruito per trasportarne solo una quarantina. Lo spazio restante è occupato dal quartiere del proprietario e dal carico. Dev’essere costato quasi un quarto di milione di sterline.»

«A Bay Street si dice che nei prossimi giorni partirà alla ricerca del tesoro,» intervenne il timoniere. «Tutti quelli che hanno impiegato dei capitali nell’affare sono arrivati pochi giorni fa. Poi hanno impiegato un’intera notte in un’ultima ispezione. Hanno detto di essere andati verso Exhuma o al di là dell’Isola Watlings. Penso che sappiate che Cristoforo Colombo ha attraccato da questa parte dell’Atlantico. Verso il quattrocentonovanta o giù di lì. Si è sempre parlato dei tesori delle isole Mayaguana e Crooked. Il fatto è che lo yacht, invece, si è diretto verso sud. L’ho sentito io il rumore dei motori. Direi piuttosto est-sudest.» Il timoniere sputò educatamente fuori bordo. «Dovrebbero proprio trovare un bel tesoro per rifarsi del prezzo di quella roba e delle spese generali. Tutte le volte che fanno il pieno è un conto di cinquecento sterline.»

«Quando è stato?» chiese Bond in tono indifferente.

«La notte dopo aver fatto il pieno. Due notti fa, mi pare. Sono partiti verso le 6.»

I neri oblò dell’imbarcazione li fissavano. Un marinaio varcò un boccaporto sul ponte e Bond lo poté vedere parlare in un citofono. Un uomo alto in pantaloni bianchi e con una maglietta a rete molto larga giunse sul ponte e li osservò con un cannocchiale. Disse qualcosa al marinaio che si portò in cima alla scaletta. Quando la lancia si fu affiancata, l’uomo si mise le mani intorno alla bocca e gridò: «Cosa desiderate, prego? Avete un appuntamento?»

«Sono il signor Bond, James Bond, di New York. Con me c’è il mio avvocato. Vorrei chiedere informazioni su Palmyra, la proprietà del signor Largo.»

«Un momento, prego.



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