Alzare lo sguardo by Susanna Tamaro

Alzare lo sguardo by Susanna Tamaro

autore:Susanna Tamaro [Tamaro, Susanna]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Education, Essays
ISBN: 9788828203193
Google: 1nGrDwAAQBAJ
editore: RCS MEDIAGROUP (Solferino Libri)
pubblicato: 2019-09-03T22:00:00+00:00


Qualcosa, di sicuro, è andato storto in questi ultimi cinquant’anni. Nel 1974 i decreti delegati, costituiti come risposta legislativa alle contestazioni studentesche del 1968, favorirono l’ingresso delle famiglie nella scuola. Nel 2019 i genitori, riuniti in schiere bellicose su WhatsApp, imperversano dettando legge negli istituti di ogni ordine e grado. Votazioni, didattica, disciplina, programmi, non c’è un solo campo che non sia sotto il loro dominio. Il loro potere va dalla larvata critica, allo spintone, allo schiaffo, fino alla denuncia penale. D’altronde non c’è da stupirsi, rientra nella logica dell’azienda. Se tu sei un cliente, esigi il miglior trattamento possibile, e il miglior trattamento vuol dire che sulla strada dei tuoi figli non devono essere posti ostacoli. Gli insegnanti hanno le mani legate. Nessuno ha il coraggio di intervenire in loro aiuto.

La crisi che sta attraversando il mondo della scuola non è che lo specchio di una crisi antropologica molto più grande. Negli anni Sessanta del secolo scorso, una visione dell’umano condivisa dalla maggioranza è stata travolta dall’irrompere di nuove istanze e da un drastico mutamento dei limiti e degli orizzonti.

L’idea che nella vita ci fosse un ordine, che l’ordine fosse una cosa desiderabile e che, per raggiungerlo, bisognasse sottoporsi a un continuo sforzo e perfezionamento, è stato cancellato dalla tempesta libertaria. «Vietato vietare» e «La fantasia al potere» sono stati i grandi slogan che hanno spalancato le porte dell’angusta prigione.

La mia generazione ha preso in pieno questo vento di tempesta nato nel Sessantotto ma scatenatosi davvero nel nostro Paese nei primi anni Settanta, quelli della mia adolescenza.

La sovversione sistematica applicata a ogni ambito della nostra vita era la legge quotidiana del nostro esistere. Volevamo che ci fosse più giustizia nella società, più pace, più creatività. Erano anni che non stento a definire febbrili; così febbrili da portare al delirio di credere che per cambiare l’ordine delle cose fosse giusto prendere una pistola e sparare. Non pochi dei miei compagni di allora hanno fatto purtroppo questa scelta, mentre ne ho visti altrettanti spegnersi in qualche gabinetto con una siringa nel braccio.

Era molto difficile non farsi travolgere dalle vorticose correnti. Dovevi stare da una parte o dall’altra, in mezzo passava il fiume della quotidianità che volevamo distruggere. Tutto quello che fino ad allora era stato non poteva – e non doveva – più essere.

«La famiglia è una camera a gas» era uno degli slogan in voga a quei tempi. Ed effettivamente molte famiglie lo erano. Incomunicabilità, autoritarismo, il rispetto di regole astruse. Ce n’erano, di ragioni per ribellarsi.

Personalmente venivo da una famiglia già disgregata, dunque non avevo nulla da cui liberarmi. Nessuno mi ha mai imposto alcunché per la semplice ragione che a nessuno interessava cosa facessi. Pur non essendo mai stata attratta dalla visione ideologica del mondo – dividere il mondo in bianco e nero come fosse una scacchiera non mi appartiene – riconosco il profondo senso di responsabilità e di giustizia che pervadeva quegli anni.

Molti miei coetanei sognavano di fare i medici e andare in Africa, o gli avvocati per difendere i poveri.



scaricare



Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.