Americane avventurose by Cristina De Stefano

Americane avventurose by Cristina De Stefano

autore:Cristina De Stefano [Stefano, Cristina De]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Adelphi
pubblicato: 2021-03-17T23:00:00+00:00


JOSEPHINE NIVISON

1883 - 1968

Si conoscono che hanno già passato tutti e due la quarantina, a una seduta di pittura en plein air nel New England. E appaiono fin dall’inizio come una coppia piuttosto improbabile. Edward Hopper è uno spilungone silenzioso e solitario, preciso fino alla maniacalità. Josephine Nivison una donnina vivacissima, «un piccolo punto esclamativo», come l’ha definita uno dei suoi insegnanti. Lui ama stare solo, e risponde solo se interrogato («A volte parlare con Eddie è come far cadere un sasso in un pozzo. Con la differenza che quando il sasso raggiunge il fondo non si sente il rumore» diceva Josephine), lei è piena di amici e fa una vita da zingara nel Greenwich Village. Parlando del suo innamoramento per lui Josephine dirà di aver sempre trovato terribilmente eccitanti gli uomini molto alti. Di quello che può aver colpito Hopper non sappiamo molto. Un giorno, nel bel mezzo di una delle loro liti, Jo lo sfiderà a spiegarle perché l’avesse sposata: «Dammi tre motivi» gli griderà. E lui, laconico come sempre: «Avevi i capelli ricci. Sapevi il francese. Ed eri orfana».

Sono usciti dalla stessa scuola, la New York School of Art, e vogliono vivere della loro arte, ma anche questo li dividerà. Edward Hopper diventerà il pittore americano, Josephine Nivison rimarrà schiacciata dalla fama del marito. Il loro matrimonio sarà un grande amore e una grande zuffa, piena di commedia, poesia e violenza (Josephine si vantava di avere, durante una lite, quasi staccato un dito a Edward con un morso). Lui non la incoraggerà mai a proseguire con la pittura, preferendo relegarla nel ruolo di modella e segretaria. Lei cercherà di creargli intorno le condizioni migliori per lavorare, ben conoscendo le sue manie e le sue insicurezze, ma a tratti si ribellerà, decisa a non abbandonare del tutto i suoi sogni, e allora il difficile equilibrio esploderà in risse spaventose. L’avventura di essere una pittrice sposata a un pittore si rivelerà, per Josephine, più difficile dell’avventura stessa di essere un’artista.

All’epoca del loro matrimonio, nel 1924, sono entrambi sconosciuti. Edward si mantiene disegnando vignette comiche per le riviste, Josephine lavora come maestra. La prima ad avere una reale possibilità è Josephine, ma non andrà come lei si aspetta. Il Brooklyn Museum la invita a esporre alcuni acquerelli in una mostra collettiva e lei suggerisce di ammettere nel gruppo anche il marito. Gesto generoso, che però le si ritorce contro: i critici notano i quadri di lui e non vedono i suoi. È l’inizio della carriera di Edward Hopper, che sarà folgorante. Nel giro di pochi anni le sue tele – prima solo acquerelli, come Josephine, poi anche olii – si venderanno a cifre rilevanti e verranno esposte nei maggiori musei del Paese.

Con i guadagni delle prime vendite Edward compra un’auto, una Dodge usata, che sarà fonte di innumerevoli litigi. Prima Josephine deve litigare per poter ottenere la patente, con lezioni private perché il marito si rifiuta di insegnarle («Un uomo che non può accettare che una donna dipinga non può neanche accettare che guidi l’automobile» scrive nel diario).



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