Ammazzo Tutti by Francesco Bruno In collaborazione con Marco Minicangeli

Ammazzo Tutti by Francesco Bruno In collaborazione con Marco Minicangeli

autore:Francesco Bruno In collaborazione con Marco Minicangeli
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 2014-06-14T16:00:00+00:00


La strage

La sera del 17 aprile 1991 i coniugi Maso escono per partecipare all'incontro della comunità neocatecumenale, un appuntamento fisso tutti i mercoledì e sabato sera. Accompagnano Pietro al "Bar John" che si trova a Montecchia e proseguono per la chiesa di San Daniele. Li Pietro rimane a chiacchierare con gli amici fino alle nove e mezzo, ora in cui si incammina con gli amici verso la propria abitazione. È giunto il momento. Lungo la strada i quattro passano a casa di Damiano per prelevare le borse al cui interno c'è tutto l'occorrente per la strage: alcune tute da lavoro, un tubo pieno di ferro lungo mezzo metro, un blocco metallico per auto, due maschere di carnevale.

Arrivati a casa i quattro svitano le lampadine della scala interna e dell'ingresso, poi indossano le tute da lavoro. Bevono qualcosa per darsi coraggio: debbono decidere come attaccare e a quel punto i tre complici hanno qualche ripensamento. È sempre Pietro a ergersi a capo, a dare loro fiducia. "Adesso siamo qua e lo facciamo", dice. Addirittura scherza parlando di discoteca e ragazze. In questo clima allucinante e surreale i ragazzi passano le ore in attesa che i genitori di Pietro rientrino.

Sono le 23,10 quando la macchina entra nel giardino. Il padre, dopo aver parcheggiato, sale le scale ed entra in cucina. È Pietro ad attaccare per primo: con il tubo di ferro lo colpisce alla testa due volte. Lo stesso fa Damiano con una pentola che all'impatto si rompe. Sentito il frastuono la madre corre anche lei entrando in cucina e contro di lei si scagliano Giorgio e Paolo. La colpiscono con il bloccasterzo, ma il colpo non è abbastanza forte, la donna oppone anzi una forte resistenza e allora qualcuno urla a Pietro di intervenire. Pietro la colpisce forte e sua madre sviene, ma di morire proprio non vuole saperne. Allora Giorgio gli infila una calza in gola, poi prende, una coperta dal divano e la finisce soffocandola. C'è da finire anche il padre, che continua a lamentarsi: ancora una volta Pietro si assume l'onere, prende un cuscino e lo soffoca. Ci sono voluti in tutto cinquantadue minuti.

Compiuto il massacro i quattro escono di casa. Il piano prevede di caricare i corpi in macchina e gettarli poi da un precipizio non lontano dal paese, dopo aver incendiato il veicolo. Nessuno però se la sente e per questo viene deciso di mettere in scena la storia del furto finito male.

"A quel punto Paolo è ritornato a casa per conto suo uscendo dalla porta d'ingresso mentre io, Giorgio e Damiano siamo scesi in garage e abbiamo caricato tutto il materiale sulla macchina".77 I tre ragazzi si dirigono verso la discoteca "Berfi's" a Verona. Lungo la strada gettano in un cassonetto tutto quello che è servito loro per compiere il duplice omicidio. Non riescono però a entrare perché nel locale si sta svolgendo una festa privata: allora fanno qualche giro per Verona e poi tornano a Montecchia. Pietro accompagna a casa Giorgio e Damiano, poi torna a casa.



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