Un martedì di pioggia by Lionello Capra Quarelli

Un martedì di pioggia by Lionello Capra Quarelli

autore:Lionello Capra Quarelli
La lingua: ita
Format: mobi, epub, azw3
editore: Golem Edizioni
pubblicato: 2016-10-31T23:00:00+00:00


Alle quindici arrivò la signora Delprete.

Non era truccata e appariva piuttosto tesa, era pallida e le labbra sembravano ancora più sottili. Il commissario notò una ruga dritta e profonda, che nonostante la giovane età, le attraversava la guancia destra come un colpo di rasoio, e un piccolo tatuaggio che raffigurava una rosa sul polso destro.

La teste, sedendo, assunse una postura rigida.

Esaurite la formalità, De Nicola iniziò l’interrogatorio.

«Abbiamo saputo che l’impresa è stata coinvolta in un fallimento.»

«Sì, è così. Un cliente è fallito lasciando un buco di oltre due milioni di euro. La nostra impresa vantava crediti per circa duecentomila euro. Il curatore ha lasciato intendere che, forse, ne avremmo presi trentamila.»

«E il geometra Rossi come l’ha presa?»

«Male, ovviamente. Per fortuna, anche se piccola, l’azienda ha le spalle relativamente larghe e può, o meglio, avrebbe potuto sopravvivere a questo danno, adesso che lui non c’è più non so cosa succederà.»

«C’è la vedova.»

«Buona quella! Se non ha lavorato un giorno in tutta la vita…»

«Ma…»

«Mi scusi, non avrei dovuto.»

«Non importa.»

«Secondo lei qualcuno aveva motivi di astio verso il geometra Rossi?»

«Non so, non credo.»

«Lei quando l’ha visto l’ultima volta?»

«Il pomeriggio del quattordici marzo.»

«Le aveva detto cosa avrebbe fatto quella sera?»

«No, perché avrebbe dovuto?»

«Non lo so, dipende dal livello di confidenza che c’era tra voi due.»

«Non mi ha detto nulla» rispose la donna con un tono di voce inaspettatamente alto.

«Signora!» la riprese Pennisi.

«Mi scusi.»

Forse per nervosismo la donna continuava a spostare con la mano magra i capelli che le coprivano l’occhio sinistro.

«Se qualcuno ha preso a pugni il suo ex principale di notte, ci deve essere un motivo.»

«Immagino di sì.»

«È per quello che le chiediamo di darci degli indizi.»

«Ma io non so nulla.»

«Va bene, può andare, ma se le venisse in mente qualcosa, qualunque cosa, non esiti a chiamarmi.»

«Lo farò.»

A questo punto, il commissario la congedò.

«Cosa ne dici, Pennisi?»

«È sfuggente e sa più di quello che ci racconta.»

«Lo penso anch’io, ma se così fosse, che motivo avrebbe?»

«Forse per la vittima non era solo la sua impiegata.»

«Se così fosse, lo scopriremo.»

Dopo l’interrogatorio, decise di consultarsi con il PM e, preso un appuntamento, andò in procura.

La dottoressa lo accolse con un sorriso e lo fece accomodare.

«E allora? Che novità mi porti?»

«Non molte in verità. I due dipendenti concordano nel dire che la vittima era una brava persona, che non aveva nemici, che era sereno e di non avere assistito a discussioni particolari. L’unica novità è che la ditta è rimasta coinvolta nel fallimento di un cliente, con un’esposizione di duecentomila euro.»

«Quindi la vittima era anche stata danneggiata, nessuno poteva avercela con lui per questo.»

«Forse non è così scontato, ma sono comunque portato a pensare che il pestaggio abbia avuto altre motivazioni.»

«Purtroppo abbiamo ancora pochi elementi.»

«È per questo che per adesso mi baserei su questa sensazione e, se fossi d’accordo, ti chiederei un’autorizzazione.»

«Quale?»

De Nicola espose la sua richiesta e il PM l’accolse.



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