Il mio nome è Jason Sheldon (Nora Cooper Vol. 9) (Italian Edition) by Beyman Giulia

Il mio nome è Jason Sheldon (Nora Cooper Vol. 9) (Italian Edition) by Beyman Giulia

autore:Beyman, Giulia [Beyman, Giulia ]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788899622121
editore: iEffe
pubblicato: 2021-02-21T00:00:00+00:00


Capitolo Venti­nove

Il prato dell’assolata radura era punteggiato da grandi fiori dalle tinte vivaci. Guardandoli, Nora pensò che non ne aveva mai visti di così belli. Avrebbe voluto rimanere ancora a contemplarli ma una filastrocca intonata a gran voce, di cui non riusciva a distinguere le parole, catturò la sua attenzione, e la spinse a chiedersi da chi provenisse quel canto.

Spostandosi di qualche passo vide che si trattava di un gruppo di bambini che, poco più in là, si tenevano per mano e, in un festoso girotondo, si rincorrevano nell’erba alta.

La luce brillante che accendeva i colori, la natura rigogliosa, l’allegria di quel gioco. Sembrava un quadro dipinto solo per portare letizia ai suoi occhi.

Fu sorpresa dalla goccia di sudore che all’improvviso sentì scendere giù dalla tempia. Alzò lo sguardo verso il sole e dovette schermarsi gli occhi con la mano per proteggersi dalla luce accecante. Il caldo era diventato insopportabile e le fronde di un platano, alla sua destra, la lusingarono con la loro promessa di frescura.

Raggiunse il grande albero e si sedette ai suoi piedi, con la schiena poggiata contro il tronco.

Da lì poteva vedere meglio i bambini che continuavano a danzare nel loro festoso girotondo.

Un’improvvisa sensazione di solletico la spinse a spostare lo sguardo sulla sua mano, dove si era posata una libellula dalle ali di un blu cangiante e luminescente. Sembrava non avere paura, e se non fosse stato un pensiero assurdo, Nora avrebbe detto che la stava osservando. Di certo non volò via quando mosse il braccio, per vederla più da vicino.

«Che ci fai qui? Sembri molto spavalda» le disse, per scherzo.

«Cerca i posti dove mi poserò.»

La voce che sentì la colse di sorpresa e la spinse a un movimento brusco che questa volta fece volare via la libellula.

Non poteva davvero aver sentito quelle parole. Doveva essersi trattato solo di un’assurda fantasia.

Nel frattempo il coro dei bambini si era fatto più energico e potente, e Nora cominciò a distinguere i versi del loro canto.

Giro girotondo

Giriamo in tondo

Corriamo senza paura

Fin dentro la radura…

La filastrocca era un po’ diversa da come la conosceva e i bambini, animati da quel ritornello, avevano assunto il portamento di giovani guerrieri, audaci e temerari.

Il caldo era sempre più opprimente, così Nora si liberò dal maglione di cotone che indossava e arrotolò le maniche della camicia.

Solo i bambini sembravano non accorgersi della temperatura rovente. Perpetuavano il loro girotondo con passo fiero, e la loro voce ora sembrava un grido di battaglia.

Corriam senza paura,

fin dentro la radura.

Ma lui è lì, nascosto.

Per noi appronta un posto,

che è un buco nero e scuro…

Nell’udire le ultime strofe Nora drizzò la schiena, turbata.

Quelle parole non potevano appartenere a un gioco di bambini.

Stupita, decise di avvicinarsi per capire meglio. Si rialzò, abbandonò l’ombra e affrontò i raggi roventi del sole. Ma quando fu solo a pochi passi dal girotondo si rese conto che quelle che all’inizio aveva scambiato per espressioni gioiose non erano che delle maschere grottesche, che coprivano il volto dei bambini.

Ma cosa..?!

Una libellula – che sembrava la



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