Amori (Italian Edition) by Ermanno Bencivenga

Amori (Italian Edition) by Ermanno Bencivenga

autore:Ermanno Bencivenga [Bencivenga, Ermanno]
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00


Nita

Gianfranco non ha neppure un sedicesimo di sangue blu: suo nonno faceva il contadino e sua madre gestiva una bottega. Il suo stesso nome ne denuncia le origini popolari e sembra adeguato al suo mestiere: commerciante all’ingrosso di frutta e verdura. Nessuno, però, negli ultimi quarantanni l’ha mai chiamato con quel nome (ora di anni dovrebbe averne una sessantina; lui non dà lumi); per tutti, appena uscito dall’adolescenza, è sempre stato il Conte.

Come sia nato questo epiteto non è dato sapere: è un gigante e i popoli tendono a preferire capi alti, quali che siano i loro ulteriori attributi (si pensi, per fare due esempi estremi, a Carlo Magno e Ronald Reagan); ma di uomini di stazza analoga ce n’è più d’uno, in città, e nessun altro è ritenuto degno di tale appellativo. Una cosa è certa: se l’epiteto non riflette la realtà dei suoi antenati, le origini del suo reddito o un qualche suo pregio distintivo, dà un’immagine accurata del suo modo di fare. Non a caso si dice noblesse oblige , per segnalare che uno stato sociale aristocratico si accompagna a precisi comportamenti e responsabilità: che, come la persona magnanima descritta da Aristotele nell’ Etica , il nobile dev’essere sereno e generoso, poco incline a stupirsi o preoccuparsi, noncurante di invidie e maldicenze, occupato a vivere nei suoi termini e secondo i suoi valori e a ricavarne il piacere che in modo naturale, innocente direi, compete alla sua condizione di superiorità. Il Conte è tutto ciò: guadagna molto ma spende senza rimpianti; tratta chi gli si avvicini con benevolenza e con distacco; se gli chiedete di aiutare un nipote a trovare lavoro o casa, mette in moto le sue conoscenze (di cui sembra possedere una scorta infinita) e in breve tempo vi risolve il problema. Avrebbero potuto chiamarlo «il Padrino» (in effetti, ha tenuto parecchi bimbi a battesimo); ma il linguaggio della sua tradizione è diverso e lui non ha niente dell’aria minacciosa che cinema e letteratura hanno associato all’altro soprannome; esprime anzi distensione e cordialità. «Il Conte», invece, gli calza a pennello; quindi il Conte è stato, per tutta la sua vita adulta. E lo sarà per noi.

Il Conte ama la compagnia femminile e ne è ampiamente ricambiato. Con lui una donna si sente lusingata e vezzeggiata, al centro del mondo; tutto quel che potrebbe desiderare (e molto che non saprebbe di desiderare) le viene offerto spontaneamente, come un dovuto omaggio alla sua grazia e bellezza. Settimane in Costa Azzurra, viaggi lampo a Roma o Parigi per una cena in un ristorante di lusso, passeggiate a cavallo per la Maremma e gite in barca alle isole: l’intero armamentario dell’intrattenimento alto-borghese è a sua disposizione, insieme con un partner dolce e comprensivo, allegro e gentile, attento e premuroso. Dopo un po’, si capisce, scema l’entusiasmo e la relazione ha fine; ma non ne seguono rivendicazioni o litigi, astio o calunnie. Qualche parola di rammarico, qualche mesto sorriso e si rimane amici come prima, con una collanina o un braccialetto offerti per l’occasione a ricordo dei bei tempi andati.



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