Andrews Virginia C. - 1980 - Petali di tenebra by Andrews Virginia C

Andrews Virginia C. - 1980 - Petali di tenebra by Andrews Virginia C

autore:Andrews Virginia C. [Andrews Virginia C.]
La lingua: ita
Format: epub, mobi
Tags: Fiction, General
ISBN: 9788845402609
Google: c8-9AAAACAAJ
editore: Tascabili Sonzogno
pubblicato: 1989-01-14T23:00:00+00:00


Troppi amori perduti

Impietrita come una delle statue di marmo di Paul mi sedetti in veranda a fissare il cielo notturno; si stava riempiendo di nubi: il temporale era vicino. Julian venne a sedersi accanto a me e nel suo abbraccio iniziai silen-ziosamente a piangere. «Perché?» domandò. «Mi ami un po', non è vero?

Il tuo dottore non può farti del male; è stato molto gentile con me, mi ha detto di venire a consolarti.»

Henny si fece sulla porta e con i suoi velocissimi gesti mi disse che il suo dottor figlio stava facendo le valigie per partire; io sarei rimasta lì.

«Che cosa ti sta dicendo?» volle sapere Julian, contrariato. «È come sentir parlare una lingua straniera, maledizione. Mi sento così escluso.»

«Resta qui!» gli ordinai, poi balzai in piedi e corsi in casa; volai su per le scale e irruppi nella camera di Paul. Stava buttando i suoi vestiti in una valigia aperta sul letto. «No,» gridai con tutta la mia angoscia, «non c'è ragione che tu debba partire! Questa è casa tua. Me ne andrò io. Porterò Carrie con me, così non avrai più bisogno di vedermi!» Si voltò a guardarmi, uno sguardo lungo e amaro, e continuò a riempire la valigia di camicie.

«Cathy, mi hai portato via la moglie che mi aspettavo di avere, e adesso vuoi portarmi via mia figlia. Carrie è come sangue del mio sangue, e poi non potrebbe fare il tuo genere di vita. Lascia che resti con me e con Henny. Lasciami qualcosa che possa considerare mio. Sarò di ritorno prima che tu parta... sai che il padre di Julian è molto ammalato?»

«Georges è ammalato?»

«Sì. Forse non sai che è ammalato ai reni da parecchi anni e da qualche mese è in dialisi. Non penso che vivrà a lungo. Non è un mio paziente, ma vado a visitarlo tutte le volte che posso, per sentire parlare di te e di Julian.

Adesso va' via, Cathy, per favore, non costringermi a dire cose di cui mi pentirei.»

Andai nella mia stanza, mi buttai sul letto e scoppiai a piangere, finché arrivò Henny.

Sentii le sue mani scure, forti e materne, battermi sulle spalle. Anche se la sua lingua era muta, i suoi occhi umidi, velati, parlavano. Mi fece qualcuno dei suoi gesti, poi estrasse dalla tasca del grembiule un ritaglio di giornale. Annunciava il mio matrimonio con Julian! «Henny,» gemetti,

«che cosa devo fare? Ho sposato Julian e non posso chiedere il divorzio; lui conta su di me, crede in me!»

Henny scosse le sue larghe spalle, come per dire che le persone erano difficili da capire per lei come erano difficili da capire per me. Poi, sempre con i suoi gesti veloci, mi disse: «La sorella grande ha sempre creato gros-si problemi. Un uomo già soffre, non bisogna farne soffrire due. Il dottore è una brava persona, un uomo forte, sopravvivrà alla delusione, ma il tuo giovane ballerino forse no. Asciugati le lacrime, non piangere più, fai un grande sorriso, vai di sotto e prendi per mano tuo marito. Tutto andrà bene, vedrai.



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