Antiche storie riscritte by Lu Xun

Antiche storie riscritte by Lu Xun

autore:Lu Xun [Xun, Lu]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Sellerio Editore
pubblicato: 2024-01-21T23:00:00+00:00


3

La gita in montagna non aveva procurato alcun piacere al re, e per di più la soffiata su un assassino che lo stava aspettando lungo la strada non aveva fatto che peggiorare il suo disappunto sulla via del ritorno. Quella notte era furente e si era lamentato persino del fatto che i capelli della nona concubina non erano più così belli e così neri come lo erano stati il giorno prima. Per fortuna quella si era seduta sulle regali ginocchia facendo mille moine e dimenandosi settanta e più volte, e questo, alla fine, aveva pian piano appianato le rughe tra le sopracciglia del drago.8

Nel pomeriggio, tuttavia, il re si alzò di nuovo con la luna storta, e dopo che ebbe pranzato manifestò apertamente tutta la sua collera.

«Uffa! Che noia!», esclamò, dopo aver fatto un gran sbadiglio. Davanti a quella situazione nessuno, a partire dalla regina e giù, sino al giullare di corte, sapeva più dove sbattere la testa. Era già da un pezzo che il re ne aveva abbastanza di prediche di vecchi funzionari dalla barba bianca e di buffonerie di nani grassottelli; negli ultimi tempi, poi, trovava insulsi anche gli spettacoli di funamboli, trampolieri, giocolieri, equilibristi, mangiatori di spade, mangiatori di fuoco e altri del genere. Montava spesso in collera e, quando gli succedeva, afferrava la sua spada blu sperando di scoprire una qualche piccola mancanza per poter ammazzare qualcuno.

Due giovani eunuchi, appena rientrati a palazzo da una passeggiata, alla vista dello sconforto generale che regnava a corte capirono che si era alle solite e che si stava approssimando una nuova calamità; uno si fece terreo per lo spavento, l’altro, invece, avanzò senza fretta verso il re con l’aria di chi è sicuro del fatto suo, gli si prostrò davanti e parlò così: «Il vostro umile schiavo9 viene apposta per informare Vostra Maestà di avere appena incontrato un uomo straordinario, dotato di un talento altrettanto straordinario, che potrebbe risollevarvi lo spirito».

«Cosa?», il re era sempre stato di poche parole.

«È un tipo secco e scuro con l’aria del mendicante. Indossa un abito blu, porta in spalla un fagotto rotondo dello stesso colore e va cantando canzoni senza senso. Interpellato, ha risposto di essere bravo a fare un trucco unico, irripetibile, senza uguali, mai visto prima, assistere al quale fugherà la tristezza e porterà la pace nel mondo. Per quanto tutti gli chiedessero di esibirsi, però, lui non ha voluto saperne. Ha detto che prima di tutto gli servivano un drago d’oro e un calderone d’oro...».

«Un drago d’oro? Quello sono io. Un calderone d’oro? Ce l’ho».

«Questo è appunto quello che ha pensato anche il vostro umile schiavo...».

«Fatelo entrare!».

L’eco delle sue parole non s’era ancora spenta, che quattro guardie del re si erano già affrettate a uscire al seguito del giovane eunuco. Tutti, a partire dalla regina e giù, sino al giullare di corte, erano raggianti di gioia. Speravano tanto che quel trucco riuscisse a fugare la tristezza e a portare la pace nel mondo; e poi, comunque, se anche non



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