La formazione della Terra di Mezzo by J.R.R. Tolkien

La formazione della Terra di Mezzo by J.R.R. Tolkien

autore:J.R.R. Tolkien [Tolkien, J.R.R.]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Bompiani
pubblicato: 2023-04-25T00:00:00+00:00


Commento al Quenta

Sezione d’apertura

Questo passaggio, di cui non si trova alcuna corrispondenza in A, può essere confrontato da un lato con i Racconti perduti, I.83, 93-95, e dall’altro con il Valaquenta (Il Silmarillion, pp. 61 ss.). La sezione iniziale di Q è origine e precorritrice del Valaquenta, come si può notare nella cadenza delle frasi e da molti dettagli nella formulazione stessa; a dispetto della brevità, non presenta vere e proprie contraddizioni al testo dei Racconti perduti, se non in alcuni particolari sui nomi. I Nove Valar, cui si fa riferimento in A §1 e nell’allitterativo La fuga dei Noldoli (III.174), si ritrovano qui per la prima volta. Il numero doveva conservarsi negli Otto Aratar (otto, dal momento che “uno però è stato tolto dal novero”, Il Silmarillion, p. 71), benché negli scritti più tardi siano avvenuti diversi cambiamenti riguardanti i componenti quel numero; nei Racconti perduti tra i Valar erano presenti “quattro grandi”: Manwë, Melko, Ulmo, Aulë (I.88).

Il nome di Mandos nei Racconti perduti, Vefántur “Fantur della Morte”, che sedeva in un’aula che egli “chiamò con il proprio nome, Vê” (I.94, 106), ora diventa Nefantur. Da nessuna parte vi è alcuna indicazione del significato del primo elemento, ma il nuovo nome ha una curiosa somiglianza con il nome in antico inglese di Mandos, presente in un elenco di nomi dei Valar (p. 249): Néfréa (antico inglese né(o) “cadavere”, fréa “signore”). La successiva modifica di Tavros in Tauros si riscontra anche nel testo B del Lai del Leithian (III.252, 362).

Vána (qui indicata nello specifico come Văna) è ora la sorella minore di Varda e Palúrien (nei Racconti perduti queste dee non erano indicate come “parenti”); nel Silmarillion Vána resta la sorella minore di Yavanna. Qui si incontra il nome gnomico di Melko, Moeleg, che gli Gnomi non useranno; vedi Valaquenta (p. 73): “i Noldor, che tra gli Elfi più soffrirono della sua malignità, non lo vogliono pronunciare [Melkor] e lo chiamano Morgoth, l’Oscuro Nemico del Mondo.” La forma gnomica originaria era Belcha (II.59, 89).



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