Trilogia di Thomas by Vitaliano Trevisan

Trilogia di Thomas by Vitaliano Trevisan

autore:Vitaliano Trevisan [Trevisan, Vitaliano]
La lingua: ita
Format: epub
editore: EINAUDI
pubblicato: 2023-11-13T12:00:00+00:00


La casa nel parco nella casa.

Senz’altro si è nascosto lassú, lontano da tutti, soprattutto lontano da me, pensai, in quella casa a cui non ha mai voluto che né io né mia sorella anche solo ci avvicinassimo, di fatto proibendoci esplicitamente, in modo affatto perentorio, di avvicinarci. Eppure, pensavo, la casa era tanto sua quanto nostra, ma lui l’aveva per cosí dire fatta sua nel corso degli anni, fin dalla prima volta in cui andò, da solo, a visitarla. Per anni, fin dalla morte dei nostri genitori, la casa era stata completamente abbandonata. Nessuno di noi tre vi aveva mai piú messo piede: mia sorella perché, cosí lei, aveva troppo vivo il ricordo delle estati passate in quella casa tutti insieme, estati felici, diceva, a giocare nel parco; noi, mio fratello e io, perché di quella casa, di quelle cosiddette estati felici di cui mia sorella ogni tanto ci raccontava, non ricordavamo assolutamente nulla. Ogni estate, cosí mia sorella, dalla fine di giugno a metà settembre, tutta la famiglia si trasferiva nella casa di strada della Commenda, sui colli Berici, perché là la notte era sempre fresco, e anche nelle giornate piú calde e afose tirava un po’ di vento, e c’era un parco bellissimo dove lei, e anche mio fratello e io, giocavamo, in assoluta libertà, praticamente dall’alba al tramonto. Ma io non ricordavo, noi non ricordavamo. Nulla riguardo alla casa, nulla del parco. Nessuna estate. Una tale completa assenza di ricordi, a fronte di una tale insistenza, da parte di nostra sorella, nel raccontare sempre nuovi episodi relativi a quella casa e al parco che la circondava, episodi in buona parte dei quali figuravamo addirittura come protagonisti finí per insospettirci a tal punto, che cominciammo ad avere dei dubbi, e anzi ci convincemmo che la casa di strada della Commenda e l’enorme parco che la circondava non esistesse affatto. È tutta una storia, diceva mio fratello, una storia inventata da nostra sorella per farci stare buoni quando eravamo piccoli, altrimenti perché non ricorderemmo niente?, né tu né io: niente. Una delle tante storie che ha inventato per farci dormire la notte, oppure per farci paura, in modo da farci stare buoni, minacciandoci altrimenti di portarci tutti e due nella casa sulla collina e lasciarci là da soli. Storie, tutte storie, diceva, e ce le ha raccontate tante di quelle volte, che non è piú convinta nemmeno lei dell’esistenza di quella casa, per questo ogni tanto se ne salta fuori con una di quelle vecchie storie, tutte già raccontate e riraccontate, a proposito della casa e del parco, di quella volta che ci siamo perduti, e lei e la mamma ci hanno cercato tutto il pomeriggio senza trovarci, poi noi siamo saltati fuori che era già sera, tranquilli e pacifici, dicendo che eravamo stati a fare un’esplorazione; o quell’altra volta ancora, che corremmo in casa gridando come se volessero ucciderci, raccontando che, mentre giocavamo nel parco, appena giú dalla collina, a un tratto, due uomini, interamente vestiti di verde,



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