I colori di Elena by Vincenzo Di Giacomo

I colori di Elena by Vincenzo Di Giacomo

autore:Vincenzo Di Giacomo
La lingua: ita
Format: epub


La dentiera

Carlotta entrò nella concessionaria d’auto, accolta dal largo sorriso dell’addetto alle vendite.

L’uomo non la conosceva di persona, ma aveva visto le sue foto sui giornali sotto un titolo che per lui era tutto un programma: Muore la zia e si scopre ricca. Le si avvicinò sicuro che fintanto non gli avesse firmato il miglior contratto di vendita dell’ultimo mese, non sarebbe mai uscita dall’autosalone.

La ragazza rispose cordialmente al sorriso e si guardò intorno per valutare su quale auto avrebbe dovuto cominciare a chiedere informazioni. Allungò il braccio e fece segno verso una di quelle esposte sul piazzale. L’uomo le aprì la portiera, la invitò ad accomodarsi al volante e disse che, per valutarla meglio, avrebbero fatto un giro di prova.

Tre ore e nove giri dopo, Carlotta firmò il contratto d’acquisto e, dopo aver posato la penna, come sempre, l’assalì il dubbio che non fosse proprio quello che, entrando, aveva desiderato.

Carlotta era un’eterna indecisa, succube delle decisioni altrui; lo era fin da bambina. Aveva iniziato con la mamma, prima che scomparisse prematuramente. Aveva continuato con il padre, fino al giorno in cui si suicidò. Sperava si fosse concluso con la morte della zia, che aveva creduto di poterle fare sia da madre che padre.

Invece, le sembrava che ora intorno a lei si aggirassero solo persone interessate. Non aveva incrociato nessuno che l’apprezzasse per quella che era e l’aiutasse, senza spingerla, a vivere come avrebbe desiderato.

Eppure, Carlotta sentiva di avere un temperamento forte e deciso, caparbio e tenace; ma non riusciva, nonostante tutti i suoi sforzi, a farlo emergere nelle relazioni interpersonali. Temeva che esprimere il suo punto di vista potesse essere sgradito, e si limitava fino ad annullarsi del tutto. Era stata anche da una psicoterapeuta che le aveva suggerito di lasciare la città e trasferirsi dove nessuno la conosceva; meglio se all’estero. In fondo, aggiunse, con il denaro che aveva ereditato, avrebbe potuto condurre una vita agiata, senza alcun bisogno di lavorare.

Era diventato questo il suo maggiore problema: l’eredità della zia. Fintanto era una stata una ragazza come tante, le persone sembravano stancarsi presto della sua remissività e allentavano i rapporti, fino a scomparire. Ora che era ricca, è tanto, le ronzavano intorno come mosche attratte dal miele sulla carta moschicida, e le si incollavano addosso sperando di succhiarne il più possibile.

Era quello che le era successo nei due anni successivi alla fortuita scoperta dell’eredità. Tanti amici e spasimanti si erano materializzati dal nulla, tentando in ogni modo di alleggerirla del suo denaro.

Denaro inaspettato, ma giustamente guadagnato.

Quando decise di sbarazzarsi per sempre della zia, che le aveva reso la vita ancor più tormentata di quanto non lo fosse con la morte dei genitori, era stata l’unica volta che la sua volontà le si era imposta in maniera ferma e incontrovertibile.

Per anni aveva subito silenziosamente i suoi rimbrotti sulla morte del padre, suo fratello, suicidatosi per la vergogna che la madre si fosse ammalata a causa delle sue “facili frequentazioni”; senza esimersi dal farlo anche in pubblico, mettendone finanche in dubbio la paternità.



scaricare



Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.