La memoria del mondo by Italo Calvino

La memoria del mondo by Italo Calvino

autore:Italo Calvino
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Narrativa
ISBN: 9788852016479
editore: Mondadori
pubblicato: 2010-10-06T22:00:00+00:00


Fino a che dura il Sole

Le stelle, a seconda di come sono grandi e luminose e colorate, hanno una diversa evoluzione, classificabile mediante il diagramma Hertzsprung-Russel. La loro vita può essere brevissima (qualche milione di anni soltanto, per le grosse stelle azzurre) o seguire un corso tanto lento (una decina di miliardi d’anni, per le gialle) che prima di portarle alla vecchiaia può prolungarsi (per le più rosse e piccole) fino a miliardi di millenni. Per tutte viene il momento in cui, bruciato tutto l’idrogeno che avevano, non resta loro che dilatarsi e raffreddarsi (trasformandosi in «giganti rosse») e di lì cominciare una serie di reazioni termonucleari che le porterà rapidamente alla morte. Prima d’arrivare a quel momento, il Sole, stella gialla di potenza media che splende già da 4 o 5 miliardi d’anni, ha davanti a sé un tempo almeno altrettanto lungo.

È proprio per stare un po’ tranquillo, che mio nonno venne a stabilirsi qui, – raccontò Qfwfq, – dopo che l’ultima esplosione di «Supernova» li aveva proiettati ancora una volta nello spazio, lui la nonna i figli i nipoti i pronipoti. Il Sole stava condensandosi allora allora, tondeggiante, giallino, su di un braccio della Galassia, e gli fece una buona impressione, in mezzo a tutte le altre stelle in giro. – Proviamone una gialla, questa volta, – disse a sua moglie. – Se ho capito giusto, le gialle sono quelle che stanno su più a lungo senza cambiare. E magari di qui a un po’ le si forma intorno anche un sistema planetario.

Questa di piazzarsi con tutta la famiglia su un pianeta, magari di quelli con l’atmosfera e le bestioline e le piante, era una vecchia idea del Colonnello Eggg per quando sarebbe andato in pensione, dopo tutti quegli andirivieni in mezzo alla materia incandescente. Non che patisse il caldo, mio nonno, e quanto agli sbalzi di temperatura aveva dovuto abituarcisi da un pezzo, in tanti anni di servizio, ma arrivati a una certa età comincia a far piacere a tutti sentirci intorno un clima temperato.

Mia nonna, invece, gli dette subito sulla voce: – E perché non su quell’altra? Più grossa è, più mi dà affidamento! – e indicò una «gigante azzurra».

– Sei matta, non sai che cos’è quella? Non le conosci, le azzurre? Bruciano veloci che non te ne accorgi, e non è passato un paio di migliaia di millenni che già devi far fagotto!

Ma com’è la nonna Ggge lo sapete, rimasta giovanile non solo d’aspetto ma anche nel giudizio, mai contenta di quel che ha, sempre smaniosa di cambiare, in meglio o in peggio non importa, attratta da tutto quello che è diverso. E dire che il gran daffare, in quei traslochi in fretta e furia da un corpo celeste all’altro, ricadeva sempre sulle sue spalle, specie quando c’erano dei bambini piccoli. – Sembra che da una volta all’altra non se ne ricordi, – si sfoga nonno Eggg, con noi nipoti, – non sa imparare a starsene tranquilla. Qui nel Sistema solare, dico io, di cosa



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