Antologia by Michel Foucault

Antologia by Michel Foucault

autore:Michel Foucault [Foucault, Michel]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Feltrinelli Editore
pubblicato: 2021-10-02T16:00:00+00:00


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* Lezione tratta da “Il faut défendre la société”. Cours au Collège de France 1975-1976, Seuil-Gallimard, Paris 1997; tr. it. “Bisogna difendere la società”, a cura di M. Bertani e A. Fontana, Feltrinelli, Milano 1998, pp. 43-60.

Corso del 28 gennaio 1976*

Il discorso storico e i suoi partigiani – La contro-storia della lotta delle razze – Storia romana e storia biblica – Il discorso rivoluzionario – Nascita e trasformazioni del razzismo – La purezza della razza e il razzismo di Stato: trasformazione nazista e trasformazione sovietica.

Qualcuno potrebbe pensare che la volta scorsa io abbia iniziato a fare la storia e a tessere l’elogio del discorso razzista. Non sarebbe del tutto in errore, ma è necessaria una precisazione: non ho voluto né fare la storia né tessere l’elogio del discorso razzista, ma piuttosto di quello che chiamerei il discorso della guerra o della lotta delle razze. Credo infatti che occorra riservare l’espressione “razzismo” o “discorso razzista” a qualcosa che in fondo è stato solo un episodio, particolare e localizzato, di questo grande discorso della guerra o della lotta delle razze. A dire il vero, infatti, il discorso razzista non è stato che un episodio, una fase, il rovesciamento, alla fine del XIX secolo, del discorso della guerra delle razze, la ripresa di questo vecchio, secolare discorso, in termini socio-biologici, a fini essenzialmente di conservatorismo sociale e, almeno in alcuni casi, di dominazione coloniale. Una volta posto chiaramente il problema del legame e al contempo della differenza tra discorso razzista e discorso della guerra delle razze, posso dire d’aver voluto fare l’elogio del discorso della guerra delle razze. Elogio, perché? Perché vorrei mostrarvi in che modo, almeno per un certo periodo – vale a dire sino alla fine del XIX secolo, cioè sino al momento in cui esso si rovescia in un discorso razzista –, questo discorso della guerra delle razze abbia funzionato come una contro-storia. Ed è di questa funzione di contro-storia che vorrei cominciare a parlarvi oggi.

Mi sembra che si possa affermare – in un modo forse ancora un po’ affrettato e schematico, ma per l’essenziale tutto sommato abbastanza giusto – che il discorso storico, il discorso degli storici, quella pratica che consiste nel raccontare la storia, è rimasta a lungo quella che era senza dubbio nell’antichità e quella che rimane ancora nel Medioevo, vale a dire apparentata ai rituali di potere. Mi sembra cioè che il discorso dello storico possa essere compreso come una sorta di cerimonia, parlata o scritta, che deve produrre nella realtà una giustificazione e insieme un rafforzamento del potere. Ho inoltre l’impressione che, dai primi annalisti romani224 fino al Medioevo inoltrato e addirittura fin oltre il XVII secolo, la funzione tradizionale della storia sia stata quella di enunciare il diritto del potere e di intensificarne lo splendore. Il discorso storico ha dunque una duplice funzione: da un lato – raccontando la storia dei re e dei potenti, dei sovrani e delle loro vittorie (o eventualmente, anche delle loro temporanee disfatte) – si propone di legare giuridicamente



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