Arcipelago Pasolini by Luca Crapanzano & Domenico Cambareri

Arcipelago Pasolini by Luca Crapanzano & Domenico Cambareri

autore:Luca Crapanzano & Domenico Cambareri [Crapanzano, Luca & Cambareri, Domenico]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: SOCIAL SCIENCE / Sociology of Religion
editore: Bonfirraro editore
pubblicato: 2023-07-05T00:00:00+00:00


Non c’è ideologia in Pasolini che non abbia il corrispettivo antropologico, anzi, stando a quanto scrive a Moravia ogni pensiero ideologico trova la sua radice nel suo corpo e nella sua esperienza corporale. Quasi a dire che ogni pensiero per essere vero deve toccare il corpo e la propria pelle. In questo Pasolini è un autore eminentemente cristiano poiché trova nel principio dell’Incarnazione del Verbo il centro ispiratore di ogni suo pensiero e di ogni suo scritto e denuncia il suo opposto, ossia la disincarnazione messa in atto dalla società borghese. L’irrealtà è sempre fondata sull’ideologia e sull’idolatria della storia e della tecnica; è questa la pericolosa irreligiosità che ha desacralizzato il mondo e profanato le culture. Pasolini rivendica la dignità e il diritto dell’esistenza del sacro, in contrapposizione alla società moderna che invece lo aveva estromesso sostituendo un’altra divinità: la tecnica e il disincanto. Parole profetiche e vere quelle di Pasolini all’epoca non ascoltate e oggi non più comprese. Ma cosa intende per sacro il poeta di Casarsa? Per rispondere a questa domanda utilizziamo la definizione di Mircea Eliade i cui testi sono alla base del film Medea del 1970: il sacro è la realtà ultima da cui la vita trae potenza e forza.26 Possiamo dire che esso è il fondo ontologico dell’universo e che la storia, nel suo dipanarsi e manifestarsi, altro non è che una ierofania. Il sacro è una visione del mondo alla quale non tutti però possono accedere, occorre resistere all’attrazione esercitata dalla storia di far ripiombare l’uomo solo con i piedi per terra. «Il reale per eccellenza è il sacro, poiché soltanto il sacro è in modo assoluto, agisce efficacemente, crea e fa durare le cose. Gli innumerevoli gesti di consacrazione tradiscono l’ossessione del reale, la sete del primitivo per l’essere», così scrive Eliade27 in uno studio che sta alla base del film pasoliniano.

Altro tratto caratteristico del sacro di Pasolini è la sua localizzazione in un indefinito altrove. Per capire meglio questa espressione pasoliniana ci facciamo aiutare dal suo amico prete Davide M. Turoldo:

«veniamo tutti e due dalla grande Pianura, sono stato l’unico prete ai suoi funerali. Ci univa l’amore per il nostro Friuli, l’avere vissuto nella stessa atmosfera la guerra, la resistenza: il temperamento di peccatori che non stanno mai in pace con il proprio peccato. E l’insoddisfazione per l’insufficienza delle cose. Al di là del suo dichiarato ateismo, non si può pensare a Pasolini se non in chiave religiosa».28



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