Black Harbor (Il Giallo Mondadori) by Hannah Morrissey

autore:Hannah Morrissey [Morrissey, Hannah]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Mondadori
pubblicato: 2023-10-13T12:00:00+00:00

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Mercoledì

Fiocchi di neve mi pungono la faccia, fitti come pioggia. Per la prima volta da quando l’ho ricevuto in regalo, lunedì, guardo il mio riflesso nello specchietto del portacipria. Ho gli occhi irritati, arrossati ai bordi, la neve che si posa sul mio viso si scioglie subito al contatto con la pelle piena di macchie scarlatte. Il portacipria ha ancora attaccato un cartoncino, su cui è stampata in lettere dorate una domanda: “Sarai la mia damigella d’onore?”.

Sul bordo dello specchio è incisa un’altra scritta: “Per sempre sorelle, per sempre migliori amiche. E+H”.

Si direbbe tuttavia che per sempre abbia una data di scadenza.

Sono quattro giorni che non sento più Elle.

“Non posso credere che tu te ne sia andata, ieri sera. Mi ha fatto davvero male, Hazel.” Leggo il messaggio che mi ha mandato sabato mattina, quando mi sono faticosamente tirata giù dal letto dopo la notte in cui avevo dovuto trascrivere con la velocità del fulmine l’interrogatorio di Sam da parte di Kole.

Ho chiuso gli occhi, sconfortata. “Ti ho detto che mi è dispiaciuto, Elle. Ma sai una cosa? La cosa che mi dispiace di più è doverti dare la notizia che il mondo non gira attorno a te.”

Non ho fatto a tempo a posare il cellulare che già è giunta la risposta. “Sei terribilmente egocentrica.”

— Ah — ho esclamato, leggendola. “Fottiti” ho digitato. “E così la questione è chiusa” mi sono detta. E difatti non ho più avuto notizie di Elle. Fino a stamattina, almeno, quando nel corso della trasmissione “Elle & Kinney Show”, lei ha posto la seguente domanda alle sue ascoltatrici: “E se la vostra damigella d’onore fosse vostra sorella? Si può licenziare una damigella d’onore? Sul serio, voglio sapere cosa ne pensate, voialtre, perché, be’, ho in serbo per voi una storia drammatica”.

Mi si è accapponata la pelle, il termine “voialtre” mi è sembrato dozzinale.

Mona si è girata verso di me, prima di digitare il codice d’accesso sul suo computer. È mercoledì, uno dei due giorni in cui i nostri turni di lavoro si sovrappongono per un paio d’ore. “Sembra che fare gli straordinari ti abbia messo nei guai con tua sorella.”

Ho scrollato le spalle. Avevo appena finito di mettere Mona al corrente di come ero stata convocata d’urgenza venerdì notte. Sapeva già cos’era successo, perché ne avevano parlato al telegiornale: la ventitreenne Sarah Dylan, che a suo tempo era stata una figlia modello, e un’atleta di valore alle superiori, era stata assassinata nella sua casa nelle prime ore di venerdì mattina. Mi ero chiesta quanto contenesse di verità la prima parte della storia.

“Che ci vuoi fare” ho detto. “Le passerà.” O forse no. Tanto, già adesso tutti mi odiano. Elle, mamma, Angela, Marjorie, che mi ha scritto un altro richiamo per essere andata al lavoro con un vestito adatto a un cocktail party, anche se era stata lei stessa a dirmi che non era il caso che mi cambiassi. Stupida Marjorie. Allora, Elle, stammi bene a sentire. Basta, non mi scuserò più per venerdì notte. Probabilmente,

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