Un passo di troppo: Serie di Jack Reacher by Lee Child

autore:Lee Child [Child, Lee]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Fiction, Thrillers, Espionage, Action & Adventure, General, Giallo, Gialli e Thriller
ISBN: 9788830440463
Google: Ri0pAwAAQBAJ
editore: Longanesi
pubblicato: 2014-04-23T22:00:00+00:00

44

Reacher e Pauling scesero nell’atrio del Majestic in silenzio e uscirono sul marciapiede. Era ormai calata la sera. C’erano quattro corsie di traffico e le coppie di innamorati nel parco. I cani al guinzaglio, i turisti dei giri organizzati e il suono basso dei clacson delle autopompe.

«E adesso?» chiese Pauling.

«Si prenda la sera libera», disse Reacher. «Io torno nella tana dei leoni.»

Pauling si diresse alla metropolitana e Reacher al Dakota Building. Il portiere lo fece salire senza chiamare. Lane lo aveva inserito nella lista delle persone autorizzate oppure il portiere si era abituato alla sua faccia. In ogni caso, non andava bene. Denotava scarsa sicurezza e Reacher non voleva essere riconosciuto come un membro della squadra di Lane. Non che pensasse di frequentare in futuro il Dakota. Era ben al di sopra delle sue possibilità.

Al quarto piano non c’era nessuno ad attenderlo in corridoio. La porta di Lane era chiusa. Reacher bussò, poi trovò il campanello e suonò. Un attimo dopo Kowalski venne ad aprire. Il più grande degli uomini di Lane, ma non un gigante. Un metro e ottanta per una novantina di chili. Sembrava solo. Alle sue spalle c’erano soltanto immobilità e silenzio. Si scostò e tenne la porta. Reacher entrò.

«Dove sono tutti?» chiese.

«Fuori, a scuotere un po’ gli alberi», rispose.

«Quali alberi?»

«Burke ha una teoria. Pensa che ci abbiano fatto visita dei vecchi fantasmi.»

«Quali fantasmi?»

«Sa bene quali», replicò lui. «Perché è stato il primo a cui Burke l’ha detto.»

«Knight e Hobart», affermò Reacher.

«Proprio loro.»

«È una perdita di tempo», osservò. «Sono morti in Africa.»

«Non è vero», ribatté Kowalski. «Un amico di un amico di un amico ha chiamato un impiegato dell’Amministrazione veterani. Solo uno di loro è morto in Africa.»

«Quale?»

«Ancora non lo sappiamo ma lo scopriremo. Sa quanto guadagna un impiegato dell’Amministrazione veterani?»

«Non molto, immagino.»

«Tutti hanno un prezzo. E quello di un impiegato dell’Amministrazione veterani è piuttosto basso.»

Dall’atrio si spostarono nel soggiorno vuoto. La foto di Kate Lane occupava ancora il posto d’onore sul tavolo. Una luce incassata nel soffitto la illuminava debolmente.

«Conosceva Knight e Hobart?» chiese Reacher.

«Sì», rispose Kowalski.

«È stato in Africa?»

«Sì.»

«Allora da che parte sta? Dalla loro o da quella di Lane?»

«È Lane che mi paga, non loro.»

«Quindi anche lei ha un prezzo.»

«Solo uno stronzo non ce l’ha.»

«Che cos’era un tempo?»

«Un Navy SEAL.»

«Quindi sa nuotare.»

Reacher imboccò il corridoio e si diresse in camera da letto, tallonato da Kowalski. «Ha intenzione di seguirmi dappertutto?»

«Forse», rispose Kowalski. «Dove va, in ogni modo?»

«A contare i soldi.»

«Lane è d’accordo?»

«Altrimenti non mi avrebbe dato la combinazione.»

«Le ha dato la combinazione?»

Lo spero, pensò Reacher. Mano sinistra. Indice piegato. Anulare dritto. Medio dritto. Medio piegato. 3785, mi auguro.

Aprì la porta dello stanzino e digitò 3785 sulla tastiera. Ci fu un angosciante secondo di attesa, poi si udì un bip e la serratura della porta interna scattò.

«A me non l’ha mai data», osservò Kowalski.

«Ma scommetto che le permette di fare il bagnino negli Hamptons.»

Reacher aprì la porta interna e tirò la catenella per accendere la luce. Lo stanzino era profondo meno di due metri e largo meno di uno e mezzo.

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