La tela dell'assassino by T. R. Ragan

La tela dell'assassino by T. R. Ragan

autore:T. R. Ragan [Ragan, T. R.]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Thrillers, Fiction, General
ISBN: 9788822705846
editore: Newton Compton Editori
pubblicato: 2017-05-17T22:00:00+00:00


Venerdì, 19 febbraio 2010, ore 6:21

Lui finì di slegarle le mani. Poi le tolse la benda. «Va’ avanti, Lizzy. Mi fido di te».

Lizzy alzò lo sguardo verso di lui e tentò di guardare attraverso i fori nella maschera di lui. Sembrava più alto, più grande, più largo di spalle. L’ultima volta che l’aveva visto aveva la barba folta e ispida. Al momento, sembrava rasato con precisione. Il profilo del mento era squadrato e regolare.

«Ti ho detto di andare avanti, Lizzy».

Il cuore le batteva nel petto mentre si tirava su dal duro pavimento e si avviava. Le ginocchia traballavano per la mancanza d’uso. Però questo non la fermò. Zoppicò avanzando, attenta a non andare a sbattere contro la teca in cui lui teneva i suoi preziosi ragni. Lei uscì dalla stanza e velocemente si spostò lungo il corridoio in direzione del bagno. Una rapida occhiata alle sue spalle le disse che lui non la stava seguendo, non la stava nemmeno guardando.

Le aveva permesso di usare il bagno solo una volta prima di allora. Lei si era lasciata morire di fame per un mese. Se mai le fosse stato permesso nuovamente di usare il bagno, sapeva di dover essere magra abbastanza da infilarsi nella finestra sopra alla vasca da bagno. Non aveva idea di quanti chili avesse perso, ma le sue gambe e braccia parevano solo ossa. Si sentiva incredibilmente debole. Sebbene non avesse molto nello stomaco, sentì quasi di poter vomitare.

Girò il pomello ed entrò in bagno, poi, con calma, chiuse la porta a chiave. A lui non sarebbe piaciuto, ma non aveva scelta. Il suo riflesso nello specchio sopra il lavabo la colse di sorpresa. I suoi occhi erano vuoti. Pelle e ossa. Era tutto quel che riusciva a vedere. I suoi capelli erano unti, le ricadevano in ciocche flosce attorno alle orecchie. Sfiorò con le dita ossute le piastrelle color crema attorno al lavabo, notò il rassicurante blu delle pareti. Era tutto così pulito, così diverso dalla stanza in cui lui la teneva. Portasciugamani ad anelli cromati, specchi disadorni, una candela e un vaso con dei fiori. La stanza non c’entrava, non aveva senso. Pulita e semplice, niente che assomigliasse al caos del resto della casa.

Prima di mettere un piede sul bordo della vasca per raggiungere la finestra, notò un orologio… il suo orologio. Spiderman amava quell’orologio. Lei lo sapeva perché spesso lui accarezzava amorevolmente l’orologio al polso, come se fosse un caro animale domestico. Lei lo tirò su e lo infilò sul braccio, facendolo scorrere fin oltre il gomito. Dopo, afferrò il sapone liquido per le mani e si mise in piedi sul bordo della vasca per raggiungere la finestra 30x30. Per settimane aveva architettato la sua fuga. Spruzzò il sapone sul telaio della finestra per ridurre il rumore; poi, centimetro dopo centimetro, spinse la finestra per aprirla.

Debole per la mancanza di cibo e acqua, cercò di tirarsi su, ma le bruciavano le spalle. Le faceva male ogni muscolo mentre si sforzava di sollevare il proprio corpo abbastanza in alto da poter passare attraverso l’apertura.



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