Omicidio di Natale by Alex Pine

Omicidio di Natale by Alex Pine

autore:Alex Pine [Pine, Alex]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Newton Compton Editori
pubblicato: 2022-10-30T23:00:00+00:00


Capitolo trentatré

Due furgoni della polizia, un’auto di pattuglia e un veicolo d’emergenza armato percorsero la A685 verso il paesino di Grayrigg. James, Abbott e Stevens li seguivano a bordo di un’altra macchina.

La strada si snodava per chilometri e chilometri lungo la campagna incorniciata sui due lati da colline ripide e scoscese. C’era un sacco di neve, ma non abbastanza da rallentare l’andatura.

«Speriamo solo di non star perdendo il nostro tempo», esclamò Abbott dal sedile posteriore.

«Sono ottimista. La descrizione del posto fatta da chi ha risposto all’appello corrisponde a quella fornita da Amy Bell», rispose Stevens mentre guidava. «Parlava di una vecchia casa colonica e di un fienile riconvertito che viene affittato a gruppi di persone che organizzano feste e rave. Per questo il proprietario lo chiama Bash Barn, il “fienile dello sballo”».

La situazione sembrava promettente e James pregava Dio che Neil Savage si trovasse lì. Era ancora il loro principale sospettato, visto che le prove contro Dean Foreman e Kenneth O’Connor rimanevano insufficienti. Di certo non sarebbero bastate a convincere il Pubblico Ministero a muovere un’accusa contro uno dei due uomini.

Non fu difficile trovare la destinazione. Dopo essere usciti dalla A685 poco prima di Grayrigg, i poliziotti proseguirono per circa mezzo miglio su uno stretto sentiero e poco dopo si ritrovarono nel luogo che cercavano. Era estremamente sperduto e circondato da un paesaggio invernale composto di felci e brughiere.

Non c’era nessun cancello, ma solo un’apertura nella siepe che conduceva a un ampio cortile e a una casa in pietra con annesso un garage. Sulla sinistra, a una cinquantina di metri di distanza, si trovava il fienile a due piani, due volte più grande della casa. All’esterno erano parcheggiate tre auto, più una moto.

Tutti i veicoli si fermarono davanti all’abitazione. Nel giro di pochi secondi, il cortile era gremito di uomini e donne in uniforme, mentre un tizio li fissava da una delle finestre al piano terra, con un’espressione sbigottita.

Fu quest’ultimo ad aprire la porta d’ingresso, proprio nel momento in cui James la raggiunse. Era basso e grassoccio e l’ispettore pensò che dovesse avere almeno settant’anni.

«Che cazzo sta succedendo?», esclamò il proprietario di casa.

«Lei è il signor Damien Porter?», domandò James mostrandogli il tesserino.

«Sì, sono io. Che cosa…».

L’ispettore Walker lo interruppe. «Devo sapere se al momento il suo fienile è occupato».

Gli occhi di Porter si spostarono da James agli agenti armati che si stavano sparpagliando per il cortile.

«Non capisco», disse. «Quei tizi non hanno mai creato problemi. E non ci sono altre case nel raggio di chilometri, quindi chi diavolo è che si è lamentato?»

«Non siamo qui per questioni di rumore, signor Porter. Stiamo cercando un uomo di nome Neil Savage, un uomo che potrebbe benissimo essere pericoloso. E abbiamo motivo di credere che possa far parte del gruppo di individui che in questo momento si trova nella sua proprietà».

«Be’, io non lo so. Ricevo solo il nome di chi fa la prenotazione e paga. Gi altri li ho visti solo da lontano».

«Quanti sono?»

«Sette. Quattro ragazzi e tre ragazze. Dovrebbero andarsene oggi.



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