Breve storia di Torino by Schembri Daniela Volpe

Breve storia di Torino by Schembri Daniela Volpe

autore:Schembri Daniela Volpe [Volpe, Schembri Daniela]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788822776815
editore: Newton Compton Editori
pubblicato: 2023-10-16T22:00:00+00:00


La statua di Paolina Borghese scolpita dal Canova in un’incisione tratta da La Patria di Gustavo Strafforello.

Famosa la statua che la vede come Venere Vincitrice, custodita oggi a Villa Borghese a Roma, e commissionata allo scultore Canova dal marito, il principe romano Camillo Borghese, quando Paolina era all’apice del suo splendore e del suo fulgore sociale essendo divenuta altezza reale, dopo l’autoproclamazione a imperatore, a Notre Dame, del fratello Napoleone i. L’opera fu terminata nel 1808 e regolarmente pagata con 6000 scudi. Il principe Borghese voleva celebrare la bellezza di Paolina e finché Napoleone fu in auge la scultura rimase negli appartamenti della coppia, seguendola fino nella residenza di Camillo a Torino.

Qui l’opera suscitò scalpore a causa della nudità e della sensualità di Paolina che nei salotti sabaudi si vide domandare, complice la pruderie dell’epoca, se avesse posato nuda davanti allo scultore e lei probabilmente replicò che la stanza era ben riscaldata. In ogni caso non si stabilì mai se veramente Paolina posò nuda o se fu Canova a porre in atto la “denudazione” in corso d’opera. Il trasloco dell’altezza reale da Nizza a Torino non fu una scelta ma un ordine perentorio datole dal volitivo fratello Napoleone. Paolina reputava Torino brutta e noiosa; a Nizza, separata dal marito, probabilmente si era organizzata al meglio con un’esistenza ricca di eventi e di corteggiatori, vita che a lei, così amante dello sfarzo e del lusso, si confaceva alla grande. Il viaggio tra la Costa Azzurra e la capitale sabauda fu un tripudio di capricci e di irosi bronci, pare non rivolgesse neanche uno sguardo al marito. Un trasloco lento e farcito di soste continue. Il corteo di carrozze composto da postiglioni, lacchè, montagne di bagagli e cappelliere, nonché di una portantina su cui stava mollemente adagiata Paolina, giunse finalmente, è il caso di dirlo, a Torino dove la folla curiosa attendeva per ammirare la bellezza della principessa. Al principe Borghese, italiano e dai modi affabili e cortesi, era dato l’obiettivo di rasserenare gli animi e lui ci provò attraverso feste, banchetti, danze, battute di caccia, corse di cavalli e dispensando la visione della famosa e bella moglie. Proprio durante i balli, Paolina conobbe il torinese Felice Blangini, maestro di ballo e compositore, che divenne uno dei suoi amanti a consolazione di quella che lei considerava una città fredda, grigia, squadrata e provinciale. Nonostante tutto ciò la coppia “scoppiata” organizzò una ristretta corte che coinvolse anche la famiglia Cavour (il piccolo Camillo prenderà il nome dal principe Borghese suo padrino): la contessa Francesca Filippina de Sales, nonna di Cavour, diverrà la dama d’onore di Paolina. Paolina si trasferirà poi a Stupinigi per un breve periodo per poi stabilirsi presso la Vigna di Madama Reale, oggi Villa Abegg, mentre il principe Borghese continuerà a risiedere a Palazzo Chiablese. Nonostante le insistenze del coercitivo fratello di rimanere a Torino, la permanenza di Paolina sarà breve e ritornerà a vivere tra Nizza e Parigi. Per quasi dieci anni non vedrà il marito, con cui si riconcilierà solo in seguito.



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