Brooklyn by Colm Tóibín

Brooklyn by Colm Tóibín

autore:Colm Tóibín [Tóibín, Colm]
La lingua: ita
Format: epub, mobi
ISBN: 9788858430200
editore: Einaudi
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00


Eilis rilesse la lettera un paio di volte, poi si rese conto che non riusciva piú a restare in quella stanza, udiva la voce di Jack nelle parole che aveva scritto, lo sentiva lí insieme a lei come se fosse appena tornato da una partita di hurling e la sua squadra avesse perso e fosse sconvolto dalla notizia. Se fosse stata nella casa di Friary Street avrebbe potuto dirgli qualcosa per consolarlo, e stare vicina a sua madre e ai suoi fratelli, e cercare di affrontare insieme a loro quel momento terribile. Non riusciva a immaginare Rose morta; fin lí aveva pensato a lei come se fosse addormentata e qualcuno l’avesse distesa sul letto cercando di non svegliarla, ma adesso era costretta a pensare a lei fredda come il marmo, senza piú un alito di vita, e poi chiusa nella bara, e alla loro vita che non sarebbe stata piú come prima, mai piú. Avrebbe quasi voluto che Jack non le avesse scritto, ma sapeva che qualcuno doveva scriverle, e lui era l’unico in grado di farlo.

Si alzò dal letto e cominciò a girare per la stanza, chiedendosi cosa fare. Per un istante pensò che avrebbe potuto prendere la metropolitana, andare al porto, chiedere quale fosse la prima nave in partenza per l’Inghilterra, pagare il biglietto e aspettare di imbarcarsi. Ma non poteva farlo, perché non era detto che sulla nave ci fosse posto, e poi i suoi soldi erano tutti in un libretto di risparmio. Pensò di rivolgersi alle altre ragazze, ma anche se avesse avuto il coraggio di farlo sapeva che nessuna di loro sarebbe stata in grado di aiutarla. L’unico che potesse darle una mano era Tony. Guardò l’orologio: erano le dieci e mezzo. Con la metropolitana sarebbe arrivata a casa sua in meno di un’ora, o forse qualcosina di piú, visto che di notte c’erano meno corse. Prese il cappotto e uscí nel corridoio. Aprí la porta del seminterrato e salí le scale cercando di non fare rumore.

La madre di Tony aprí il portone in vestaglia e l’accompagnò su per le scale fino alla porta di casa. Eilis capí di essere arrivata mentre stavano andando a dormire e che non sembrava abbastanza sconvolta da giustificare un’intrusione a quell’ora di notte. Vide che il letto dei genitori di Tony era pronto nel suo angolo della cucina e fu tentata di chiedere scusa per il disturbo e tornarsene a casa. Ma si rese conto che sarebbe stato assurdo. La madre le disse che Tony si stava vestendo e l’avrebbe raggiunta subito; Tony, dalla stanza da letto, le gridò che l’avrebbe portata alla tavola calda giú all’angolo.

All’improvviso apparve Frank, in pigiama. Era entrato in cucina cosí silenziosamente che Eilis si accorse di lui solo quando le fu davanti. La sbirciava con un’espressione estremamente curiosa e circospetta, quasi comica, come un personaggio da film che avesse appena assistito a una rapina o a un omicidio in una strada buia. Poi la guardò apertamente e le sorrise, ed Eilis non poté



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