Brunori Sas by Ambrosia J.S. Imbornone;

Brunori Sas by Ambrosia J.S. Imbornone;

autore:Ambrosia J.S. Imbornone; [Imbornone;, Ambrosia J.S.]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788862315272
editore: eDigita srl.
pubblicato: 2019-02-25T23:00:00+00:00


Da un lato nel disco vi è d’altronde – affermava ancora Brunori nello stesso articolo – «il convincimento romantico/ottocentesco che il “tesoro” della vita sia nascosto in profondità e che perciò necessiti di fatica, impegno e pazienza per poter essere scovato»; potremmo dire che vi è quindi uno sguardo che cerca di arrivare nel fondo delle cose, come quello del palombaro che perlustra i fondali marini e, cambiando epoca, quello del poeta in Ungaretti, che raggiungeva il porto sepolto di Alessandria d’Egitto, per tornare alla luce “con i suoi canti” e disperderli, in un’idea di poesia di cui resta “quel nulla d’inesauribile segreto”. Vi è quindi nel disco il desiderio di scoprire se c’è del vero in quella voce interiore che sussurra che “in fondo a quel mare c’è un mondo migliore” (Kurt Cobain); ci sono le riflessioni di chi coglie nei ritmi della vita la loro regolarità e ciclicità, o di chi si rifugia nei ricordi per digerire un altro cenone in cui tutti pensano solo a mangiare; dall’altro lato, per dirla ancora con le parole dello stesso cantautore, vi è invece «l’attitudine (imperante nella nostra epoca)» a «fuggire da quegli stessi valori per frazionare l’esperienza e il senso dell’esistenza in una miriade di piccoli gesti spettacolari, divertenti, medi(ocri?), veloci, superficiali, privi di sacralità». Di lì ancora la superficialità dell’attesa del veglione nella Vigilia di Natale, la velocissima fine del matrimonio di Sol come sono sol di cui solo lo sposo conserva nel cuore la sacralità del sentimento, la religione ridotta a spettacolarizzazione ed esposizione del Santo morto e l’ubriacatura danzereccia della “nonna Pina” che non “cucina più il ragù / vuole ballare e va a cercar marito alla tv”, in un minestrone confuso di tormentoni, resi poltiglia generica e assordante, cantati ironicamente persino da Giordano Bruno e Giovanna d’Arco arsi sul rogo (“Come on baby light my fire…”). Tra i temi dell’album vi è quindi appunto la tensione, nello stesso Brunori «irrisolta», tra «profondità e superficie», ma anche, argomento-chiave ricorrente che ritroveremo anche in A CASA TUTTO BENE, «tra cuore e cervello, o meglio tra cervello emotivo e cervello razionale».

Il titolo IL CAMMINO DI SANTIAGO IN TAXI deriva nello specifico anche e soprattutto da un’altra storia vera, non personale, un aneddoto grottesco che era stato raccontato a Brunori, quello di una signora “bene” delle sue parti, che era intenzionata a intraprendere un percorso di ricerca spirituale, ma aveva fretta e non voleva rinunciare al livello massimo dei comfort, per cui aveva compiuto comodamente in taxi il cammino di Santiago de Compostela, storico pellegrinaggio dalla tradizione millenaria che già nel Medioevo si compiva attraverso la Francia e la Spagna fino al santuario dell’apostolo Giacomo il Maggiore. Anche questa storiella riporta al contrasto tra le apparenze (in questo caso il raggiungimento della meta dei pellegrini) e la sostanza, con il senso più intimo del cammino completamente eluso e ignorato: «È la metafora dei nostri tempi, in cui si vuole essere sempre connessi con tutto, essere informati e avere un’opinione su tutto, ma si rimane sempre in superficie», diceva Dario a Cecilia Uzzo di «Vanity Fair».



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