Cacucci Pino - 2002 - Mastruzzi indaga by Cacucci Pino

Cacucci Pino - 2002 - Mastruzzi indaga by Cacucci Pino

autore:Cacucci Pino [Cacucci Pino]
La lingua: ita
Format: epub, mobi
ISBN: 9788807720420
editore: Feltrinelli
pubblicato: 2008-06-09T22:00:00+00:00


Un caso postcolombiano.

Passeggiare tra i reperti del museo archeologico, le mani dietro la schiena e il broncio da intenditore, lo aiutava a togliersi la tristezza quando si svegliava tardi e storto. Di quei pezzi di pietra esposti non ne capiva un accidente, ma era roba così vecchia che lo faceva sentire un giovincello, al confronto.

Vagabondando da una sala all'altra, si chiedeva ogni volta cosa avrebbero potuto lasciare i contemporanei ai posteri di qualche secolo o millennio a venire.

"Barili di merda colorata, fosforescente e bella fumante" concludeva stringendosi nelle spalle o grattandosi in una tasca.

Quella mattina c'era una novità. Un'esposizione di reperti precolombiani, "Prima dell'America", come recitava il manifesto all'entrata. A Mastruzzi, che era sempre impegnato a rovinarsi il fegato pensando a "tutto il resto" e mai a quello che aveva davanti, le statuette modellate prima che arrivasse il Cristoforo e tutta la sua banda di tagliagole, riuscirono solo a trasformare la malinconia mattutina in incazzatura giornaliera. Ma il mondo va come va, e lui non aveva più gli anni per provare a cambiare niente di niente. Quando notò un gruppetto di uomini dalle facce più simili a quelle esposte nelle sale che a quelle dei guardiani, si avvicinò per curiosità, sperando di cogliere qualche commento che non fosse la solita stupita apatia dei visitatori occasionali.

"Que cabrones, mira... " Parlavano a bassa voce, e in spagnolo, che non assomiglia per niente al bolognese ma qualcosa da spartire con l'italiano ce l'ha, per cui riusciva a capire almeno una cosa, soprattutto dalle espressioni dei volti: la roba esposta nel museo faceva incazzare pure loro. Non per i motivi di Mastruzzi, certo; anche perché avevano l'aspetto di studiosi, cioè di gente che se decide di imprecare tra i denti vuol dire che la faccenda è seria davvero. Così non li perse di vista e più tardi, nel bar sotto il Pavaglione, si azzardò ad attaccare discorso con due di loro, presentandosi con un giro astruso di parole che potevano far immaginare tutto meno quello che lui era veramente. Forse fu per istintiva simpatia, o perché uno degli esperti stranieri era infuriato e voglioso di sfogarsi con il primo che capitava, fatto sta che Mastruzzi si cacciò in un ginepraio solo per essersi svegliato tardi e con la luna di traverso.

Erano archeologi messicani, di passaggio a Bologna per via di un'altra mostra a Rimini, e i commenti riguardo alla roba esposta nel museo erano fin troppo chiari: i pezzi della collezione privata erano in parte falsi, in parte messi assieme alla rinfusa, e in parte - quella più interessante per Mastruzzi rubati ai paesi d'origine e importati in Italia illegalmente. Ce n'era abbastanza per dedicarci il resto della giornata e magari andare avanti fino a chissà quando.

In capo a una settimana il casino era bell'e pronto per scoppiare. Oltre all'ambasciata del Messico, che aveva subito tolto gli accrediti alla mostra, era arrivata una lettera da quella del Perù che chiedeva senza mezzi termini la restituzione dei reperti come patrimonio culturale della sua nazione; poi c'erano le interpellanze di due consiglieri comunali, accompagnate da una denuncia alla procura.



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