Canada by Richard Ford

Canada by Richard Ford

autore:Richard Ford
La lingua: ita
Format: azw3, epub, mobi
editore: Feltrinelli
pubblicato: 2013-04-04T22:00:00+00:00


Capitolo 41.

Charley Quarters si lasciò scivolare giù dal parafango del pickup con una lattina che conteneva, come appresi più tardi, birra e cubetti di ghiaccio. Ci aveva aspettato nella città di Maple Creek, Saskatchewan, per farci fare, a me e Berner, il resto del viaggio fino al posto dove abitava il fratello di Mildred. Era l’uomo tuttofare di suo fratello, disse Mildred, e a lei non piaceva. Era métis e aveva una cattiva reputazione. Eseguita la consegna, Mildred sarebbe tornata a Great Falls attraverso Lethbridge, in Alberta, per non attirare l’attenzione al confine che avevamo attraversato insieme. Il poliziotto americano ci aveva guardato bene quando eravamo passati da lì. Si sarebbe chiesto perché Mildred tornava indietro sola.

Charley Quarters posò la lattina sul cofano del pickup, raggiunse Mildred e appoggiando i gomiti sul bordo ficcò la testa nel finestrino. Mi guardò con un sorriso poco cordiale sulle labbra tumide. Io mi limitai ad alzare gli occhi ai cirri che erano spuntati a ovest: dietro di loro il cielo era viola, oro e verde bandiera, e diventava blu nella parte più alta. Cercavo di non mostrarmi spaventato, ma lo ero.

Mildred lo respinse col palmo della mano. Lui aveva addosso uno strano odore agrodolce che sentivo nel naso: veniva dai vestiti, e forse dai capelli. Era piccolo, tronfio, muscoloso e pareva ottuso, con un testone sproporzionato. Indossava calzoni sporchi di tela marrone, stivali di gomma neri in cui aveva infilato i calzoni e una lacera camicia di flanella viola arrotolata sui gomiti con un taschino strappato. I capelli neri unti erano tenuti stretti sulla nuca da un fermacapelli da donna di strass, e lui aveva due occhi blu che sembravano fessure e grandi orecchie. I denti, quando li scopriva nel suo poco simpatico sorriso, erano grandi, gialli e tutti in mostra. Sembrava un nano. Avevo visto una foto nel mio World Book (lasciato a Great Falls). Ma era più alto di un nano, anche se aveva le gambe arcuate. Sembrava un uomo sgarbato e presuntuoso, come avevo sentito dire di certi nani.

Ficcò un braccio nella macchina di Mildred, prese una delle sue sigarette Tareyton dal pacchetto sul cruscotto e se la mise dietro l’orecchio.

“Credevo che il carico fosse di due pacchi.” Mi scoccò un’altra occhiata malevola, come se sapesse che non mi sarebbe piaciuto essere definito un “pacco”. Parlava a scatti.

Mildred disse bruscamente: “Tu bada a questo. O vengo su e ti concio io”.

Charley continuava a sorridere, e lei dovette respingerlo di nuovo. Mi chiedevo se questo modo di parlare, così rapido e secco, era il modo in cui parlavano i canadesi. “Deve mangiare?” disse Charley.

“No” disse Mildred. “Portalo su e fallo mettere a letto.”

Due omaccioni in tuta e cappello di paglia da bracciante uscirono dalla porta dell’albergo sull’altro lato della strada. La città era vuota e la strada in ombra perché il sole stava tramontando. L’insegna sopra la porta dell’albergo diceva THE COMMERCIAL. Dentro c’erano delle luci fioche quando la porta si aprì. Mentre ci guardavano, i due uomini si fermarono a parlare sul marciapiede.



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