Capire la mente by Edoardo Boncinelli

Capire la mente by Edoardo Boncinelli

autore:Edoardo Boncinelli [Boncinelli, Edoardo]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Science, General
ISBN: 9788832822434
Google: VodHDwAAQBAJ
editore: Castelvecchi
pubblicato: 2018-01-17T23:00:00+00:00


Chi decide?

Molto famosi sono gli esperimenti che il neurochirurgo Benjamin Libet ha condotto per misurare il momento esatto del concepimento di un atto di volontà da parte di un essere umano. Lo schema sperimentale è semplicissimo. Si chiede a un volontario di premere di tanto in tanto un pulsante, a suo piacimento. Davanti a sé egli ha un orologio che scandisce il tempo in centesimi di secondo. Al volontario si chiede quindi di cercare di ricordarsi che cosa segnava l’orologio quando ha deciso di premere il pulsante. Una nutrita batteria di esperimenti ha rivelato che passano in media 200 millisecondi fra il momento in cui il soggetto decide di premere e quando preme effettivamente il pulsante. Fin qui niente di strano: 200 millisecondi ci possono volere tutti per mettere in atto la decisione di premere il pulsante.

Se si registra però ogni volta nel soggetto in questione il cosiddetto “potenziale di prontezza”, che si genera nella corteccia motoria supplementare nell’imminenza di ogni azione, si vede che questo precede l’azione di 550 millisecondi e quindi la nostra decisione di premere il pulsante di ben 350 millisecondi. Sembra quindi che il mio cervello sappia che io voglio premere il pulsante con un anticipo di 350 millisecondi su di me! Anche in questo caso la mia consapevolezza è in ritardo su una parte del mio cervello, ma il problema qui sembra più serio: io sono convinto di aver deciso liberamente e autonomamente di premere il pulsante, mentre l’esperimento sembra contraddire questa mia convinzione.

Dobbiamo quindi concludere che non siamo noi a decidere, ma che c’è qualche altra cosa che decide per noi? Non necessariamente. Non è chiarissimo che cosa significhi “io”, ma se questo include anche il mio cervello, come sembra del tutto ragionevole, sono io che decido. Tutto sta nel non avere una visione troppo ristretta del soggetto agente, che può includere tranquillamente il mio cervello e soprattutto la mia corteccia cerebrale. Il fatto certo è che nessuno è mai riuscito a individuare un luogo cerebrale o una funzione mentale che possa corrispondere a un agente centrale diverso dalla totalità del nostro cervello, se non del nostro sistema nervoso e delle funzioni somatiche correlate.

Il senso comune è di solito molto bravo a indicare che cos’è la libertà quando questa viene limitata, coartata o addirittura impedita, ma non è altrettanto bravo a indicare dove e come entra in ballo la libertà quando non ci sono impedimenti. Il concetto di libertà si mostra chiaramente e rifulge quando viene contrastata, quando una persona o un’organizzazione impediscono a qualcuno di esercitarla o di avere la sensazione di esercitarla. Allora, per difenderla e per affermarla, si può combattere, anche fino alla morte. Per non trovarsi a essere eterodiretti, cioè diretti da qualcun altro, individuo o organizzazione che sia.



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