Cattiva madre by Serena Ballista

Cattiva madre by Serena Ballista

autore:Serena Ballista [Ballista, Serena]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788861557093
editore: Giraldi
pubblicato: 2017-07-05T22:00:00+00:00


Ecco, adesso potevo essere un mostro anche per tutti gli altri. L’incrollabile fiducia che mia nonna aveva avuto per me sarebbe potuta finalmente venir giù, una volta per tutte. Stranamente, mi ero sentita serena.

“Era il primo ottobre del millenovecentosessantatre quando ho abortito per la prima volta” attacca la nonna tagliando in due l’impasto fresco. “Avevo tua madre piccola, e tuo nonno e io non potevamo permetterci di avere un altro figlio. C’era la miseria. Tua madre ha patito la fame e noi con lei. Sai, una volta non si poteva dormire col proprio marito senza mettere in conto anche una gravidanza. C’era una donna che faceva gli aborti a cinque chilometri dal mio paese. Lo sapevano tutte ma tutte dicevano di non averla mai vista in faccia”, dice alzando gli occhi al cielo. “Così, una mattina non sono andata a lavorare. Ho aspettato che tuo nonno uscisse per andare alla fonderia e sono partita con la mia bicicletta per andare da lei. La chiamavano Annina. Mi sono sempre chiesta perché visto che era un donnone. Mi ricordo di essermi aspettata una vecchia, invece doveva essere poco più grande di me. Era già vedova, poveretta, e aveva tre bambine piccole. In cambio, le ho dato del formaggio e delle uova”, mi racconta mentre avvolge una metà dell’impasto in un canovaccio di lino.

“Nei cinque chilometri a tornare, ho pedalato per tutto il tempo senza appoggiarmi al sellino della bicicletta. Avevo un ferro da calza infilato sotto. Ho abortito in un fosso, vicino a casa”.

La nonna tace per un momento.

“Ho rifatto quella strada altre due volte. Sei mesi dopo e due anni dopo”, confessa guardandomi dritta negli occhi.

“Perché me lo racconti, nonna?”

“Tu mi hai raccontato il tuo segreto. Io ti ho raccontato il mio. Neanche a tua madre l’ho detto”.

“Sono cose dolorose da raccontare”.

“Sì, ma chissà... forse vanno raccontate proprio per questo. Non sei l’unica così come non lo sono stata io. Non esistono le madri buone, fióla! E non esistono le madri cattive. Esistono solo le madri. E le madri fanno con quello che hanno”.

“Quando Michele è a casa con noi, non perdo la pazienza così facilmente. A volte, mi basta solo sapere che è in casa perché tutta la fatica mi sembri più sopportabile!”, mi giustifico.

“Se avessi potuto usare dei contraccettivi, non avrei avuto nessun segreto da raccontarti”, mi sorride.



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